Gesip, consulente minacciato | Avviati due licenziamenti - Live Sicilia

Gesip, consulente minacciato | Avviati due licenziamenti

Il primo cittadino annuncia l'avvio dell'iter per il licenziamento di due dipendenti accusati di aver minacciato due colleghi e un consulente del Comune e dà mandato all'Avvocatura di acquisire elementi per denunciarli.

PALERMO – Minacce a impiegati e al consulente del Comune, incontro ad alta tensione con il liquidatore, presidio a piazza Pretoria e infine anche l’annuncio del sindaco Orlando dell’avvio dell’iter disciplinare che potrebbe portare al licenziamento e alla denuncia di due dipendenti. Cronaca di una giornata ad alta tensione per la Gesip, la società di Palazzo delle Aquile che ormai si avvia al licenziamento collettivo dei suoi lavoratori a meno che, da qui a fine dicembre, non si concretizzi il piano annunciato dal primo cittadino.

La giornata è cominciata con l’esame congiunto nella sede dell’azienda a piazzetta della Pace, ovvero quell’incontro tra l’azienda che intende licenziare e i sindacati per trovare una soluzione alternativa alla cessazione del rapporto di lavoro. Un passaggio previsto per legge e che si è tenuto prima dei 45 giorni, così come recita la norma, ma il cui esito era scontato: non ci sono alternative al licenziamento dei 1800 dipendenti Gesip. Una risposta che non è piaciuta ai sindacati, che invece avevano chiesto un rinvio per poter incontrare l’amministrazione comunale, e che ha surriscaldato gli animi. Secondo quanto riferito da piazza Pretoria, infatti, due dipendenti Gesip avrebbero minacciato alcuni loro colleghi amministrativi e inveito contro il liquidatore Carlo Catalano, tanto da rendere necessario l’intervento della Digos.

E, intorno a metà mattinata, un nutrito gruppo di lavoratori si è poi spostato in via Notarbartolo, presso la sede del consulente del Comune per la vicenda Gesip. Anche qui, secondo quanto riferito dal Comune, gli stessi due dipendenti che avevano minacciato i colleghi avrebbero fatto lo stesso con il consulente del sindaco, tanto da rendere necessario l’intervento della Digos che è servito a calmare gli animi. Animi incandescenti per la situazione, ormai pessima, dell’azienda: il decreto D’Alia è stato convertito in legge dal Parlamento senza la mobilità orizzontale che era il cardine del piano del sindaco Orlando e che avrebbe permesso di spostare circa 600 lavoratori nelle altre partecipate lasciando agli altri 1200 nuova Cig, esodi incentivati e pensionamenti. Un esito che non ha scoraggiato Palazzo delle Aquile, che ha già detto di stare lavorando a soluzioni alternative a stretto contatto con i tecnici del ministero del Lavoro. Ma, ad oggi, il licenziamento collettivo è l’unica cosa concreta.

Una situazione che, come detto, ha esasperato gli animi. Un gruppo di lavoratori è stato poi ricevuto per poi recarsi, insieme ad un altro centinaio di colleghi, a piazza Pretoria dove i lavoratori sono tutt’ora. Gli episodi di oggi però hanno scatenato l’ira del Professore che, per la prima volta, ha annunciato di voler denunciare in prima persona i dipendenti accusati delle minacce e ordinato l’avvio dell’iter per la sospensione e il licenziamento. “Il sindaco – si legge nella nota del Comune – quale socio unico ha dato mandato alla società di avviare un procedimento disciplinare nei confronti dei due per verificare la sussistenza di elementi per l’immediata sospensione e l’eventuale licenziamento. Il sindaco ha dato inoltre mandato all’Avvocatura comunale di acquisire elementi presso l’azienda e le Forze dell’ordine per procedere alla denuncia dei due dipendenti alla Procura della Repubblica”.

 


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