Giallo Cimò, cresce l'attesa |per il sopralluogo dei giudici - Live Sicilia

Giallo Cimò, cresce l’attesa |per il sopralluogo dei giudici

Sono stati ascoltati i primi due testi della difesa. Non ancora fissata la data del sopralluogo della Corte a casa di Salvatore Di Grazia.

CATANIA – Iniziata la sfilita dei testi della difesa nel processo contro Salvatore Di Grazia, accusato dell’omicidio della moglie Mariella Cimò, scomparsa nel 2011 dalla sua villa di San Gregorio. Sono 20 i testimoni citati dall’avvocato Giuseppe Rapisarda. Per un problema di mancato arrivo della citazione non sono stati interrogati i giovani che avevano segnalato di aver visto l’ultrasettantenne su un autobus nella zona di Canalicchio a Ottobre. Circa tre mesi dopo la scomparsa. I testi, quindi, potrebbero essere ascoltati nel corso della prossima udienza rinviata dalla Corte d’Assise di Catania al 27 febbraio.

Interrogato oggi Cardillo: l’uomo addetto alla sistemazione dell’acqua ad uso irriguo nel terreno sottostante la casa dell’imputato. Un teste chiave per i legali di Di Grazia a supporto dell’ipotesi difensiva che paventa la possibilità che Mariella Cimò si potesse allontanare attraverso una sorta di “viottolo” che collegava il giardino della villa della coppia al terreno circostante. Cardillo – interrogato dall’avvocato Giuseppe Rapisarda – ha descritto il percorso ed ha affermato che in diverse occasioni lo aveva lui stesso utilizzato per raggiungere la pompa irrigua.

Un sentiero alquanto impervio per la presenza di arbusti e rovi. E sono le parole del giardiniere della famiglia La Ferlita, i vicini di casa dei Di Grazia, che in parte compromettono le ipotesi difensive. Più volte sollecitato sul fatto che quell’anno avesse ripulito quel sentiero, De Luca ha detto di non aver effettuato operazioni di discerbamento nel 2011, anno della scomparsa di Mariella Cimò, ma l’anno prima.

Sarà fondamentale a questo punto del dibattimento il sopralluogo già predisposto dalla Corte, ma non ancora fissato, alla villa. Il Presidente e tutti i componenti del collegio giudicante si recheranno a casa di Salvatore Di Grazia e Mariella Cimò per poter avere una visione più nitida delle ricostruzioni dei fatti avanzate sia dal pm Angelo Busacca, che dal difensore.

 


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