Giovane migrante investito e derubato |La denuncia sui social - Live Sicilia

Giovane migrante investito e derubato |La denuncia sui social

Si moltiplicano i messaggi di solidarietà per il ragazzo.

LA STORIA
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CATANIA – Un brutto episodio di crudeltà denunciato su Facebook. Siamo a Catania, venerdì sera alle 22:00 nei pressi della centralissima Piazza Teatro Massimo.Un giovane ragazzo di colore, ferito al volto e alla testa, sanguinante, ci viene incontro gridando disperatamente: “Sono nero, non ho diritto anche io ad essere aiutato?” Inizia così il post della docente Carmen Avellino che ben presto diventerà virale. “Mentre chiamiamo il 118 riusciamo a capire cosa è successo: era in bici, una Smart lo ha investito, lui ha sbattuto testa e faccia sul marciapiedi, l’auto è scappata via. Alcuni ragazzi, bianchi, gli si avvicinano apparentemente per soccorrerlo…invece gli rubano la bici e scappano via!”

Oltre al danno la beffa, ma non è finita qui. “Il suo dolore fisico è superato dalla disperazione di aver perso l’unico suo possesso, che gli consente di lavorare, incontrare gli amici, essere indipendente. – scrive la docente- Mentre piange stringe in mano il suo codice fiscale, unica ancora di salvezza in quel momento di disperazione, di dignità offesa, di dolore profondo. Perché lui pensa dentro di sé (e poi ce lo confessa pure) che tutto questo gli è accaduto perché è nero. Intorno a lui tanti bianchi, a lui sconosciuti, cercano di consolarlo”.

Una storia amara che merita una chiosa altrettanto amara.Non so descrivere come mi sono sentita. Davvero. Non trovo le parole (io!!!). Ma so di certo che è uno di quei momenti in cui mi è chiaro quanto il genere umano si sia perduto”, conclude Avellino. E chiosa: “Perdonaci”. Poi una postilla: “La prossima volta toccherà ad un altro. A me? A mia figlia? Ad un amico? Ad un giallo? Ad un altro nero? Poco importa. L’odio non ha colore”. Poche ore fa la professoressa ha scritto un nuovo post per condividere la propria soddisfazione per i numerosi messaggi di solidarietà ricevuti e indirizzati al giovane, qualcuno ha anche avanzato la proposta di regalargli una bici. “Ho riscoperto il potere delle parole e del fare squadra”, commenta la donna. 


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