CATANIA – Nel gennaio 2014, con l’iniziativa “Diritti per tutti”, come Giovani Democratici avanzammo la proposta per l’istituzione ad Acireale dei Registro comunale per le Unioni Civili. L’impegno che ci eravamo assunti era quello di promuovere e consolidare una cultura e un clima di uguaglianza, di solidarietà, e di diritti, promuovendo un modello di società nuovo e inclusivo. Abbiamo, quindi, apprezzato l’iniziativa dell’Amministrazione Barbagallo, quando, lo scorso novembre, nel corso di una conferenza stampa, annunciava la tempestiva istituzione del Registro.
Rammarica tuttavia constatare come, a distanza di oltre sei mesi, alle parole non siano seguiti i fatti. Così, a quasi due mesi di distanza dall’approvazione, da parte del Governo Crocetta, della legge regionale in materia (che, oltretutto, incoraggia i comuni siciliani ad adeguarsi, istituendo il Registro), e mentre nella giornata odierna, a Roma, il sindaco Ignazio Marino celebra le prime unioni civili, ci chiediamo che fine abbiano fatto i buoni propositi dell’Amministrazione.
Allo stato attuale, infatti, non possiamo che ritenere propagandistica e approssimativa la modalità con la quale la vicenda è stata trattata. Ci aspettavamo, da chi oggi è maggioranza, qualcosa di più di una conferenza fine a se stessa. Ci aspettavamo, dopo gli annunci a mezzo stampa, che la discussione del Regolamento arrivasse tra i banchi del consiglio comunale, e che, considerati i numeri consiliari venisse agevolmente approvata. L’immobilismo di questi mesi ci induce a pensare che nella compagine di governo, evidentemente, la vocazione conservatrice facente riferimento a culture di destra abbia preso il sopravvento. Rinunciando, ancora una volta, all’idea di una città più equa e moderna, che riconosca pari dignità e pari diritti a tutti i suoi cittadini, senza discriminazione alcuna.