PALERMO – La Regione taglia il servizio di assistenza domiciliare diretto alle persone con gravi disabilità e monta subito la protesta, anche attraverso una petizione sul web che ha già superato quota ventimila firme. Giovanni Cupidi, 38 anni, ricercatore in “Statistica Applicata”, di Misilmeri, e vice-presidente della onlus “Insieme per l’autismo” è il promotore della petizione per consentire agli oltre 2.500 disabili “gravi” o “gravissimi” di Sicilia di “riottenere” in maniera stabile “il servizio di assistenza domiciliare giornaliero”.
“Dal 2010 il servizio di assistenza è passato da 24 ore su 24 ad appena quattro ore al giorno esclusi la Domenica e i giorni festivi – spiega Cupidi, che dall’età di 13 anni è affetto da tetraplegia causata da un ischemia all’arteria midollare cervicale -. Io e gli altri disabili considerati gravi abbiamo bisogno di un’assistenza continua per riuscire a svolgere le necessità più quotidiane, ma anche quelle che riguardano l’autonomia per il mondo del lavoro, lo svago e il divertimento”.
“In assenza di un servizio continuato per i disabili di Sicilia – sostiene ancora il vicepresidente di ‘Insieme per l’autismo’ – soltanto coloro che possiedono le risorse economiche necessarie, rivolgendosi a strutture private e cooperative di settore, possono ricevere a spese proprie, l’assistenza necessaria durante la notte, i giorni festivi e le ore in cui ne amici ne parenti possono darci una mano”. Un servizio pubblico, quello dell’assistenza “continuata e continuativa” offerto ai disabili gravi, che in Sicilia non ha mai ricevuto un proprio capitolo di spesa nel bilancio della Regione: “Ricevere dalla Regione questo tipo di assistenza è utopia – commenta Cupidi – perché il bilancio regionale non ha un fondo stabile per la disabilità, come la Regione Sardegna o la Toscana, tutto in Sicilia è affidato alle risorse nazionali che non consentono al disabile nemmeno di provvedere alle proprie necessità minime di vita”.
La petizione per migliorare “l’assistenza domiciliare delle persone affette da gravissima disabilità in Sicilia”, promossa nel sito web “change.org”, ha già raccolto oltre 20mila firme e approderà presto anche alla Camera dei Deputati, dopo il deposito di una interrogazione parlamentare presentata dal M5S proprio sulla vicenda di Giovanni Cupidi. “Le stesse proposte contenute in quell’interrogazione sono state inviate anche all’Ars e al Comune di Misilmeri, per chiedere finalmente – conclude Cupidi – un miglioramento del servizio diretto alle persone affette da disabilità in Sicilia con la costituzione di un fondo stabile per la disabilità”.