Giù le mani dall'Ismett - Live Sicilia

Giù le mani dall’Ismett

L'Ismett non è un posto di sottogoverno, una casella dello scambio politico, né può costituire una causa di conflitto sindacale, è un luogo della speranza.

Verrebbe da gridare, non toccate l’Ismett, Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione di Palermo. Meglio chiedere – condividendo l’accorato appello del prof. Luigi Pagliaro, lanciato recentemente su LiveSicilia, “Non mettete a rischio l’Ismett”, e di ben 14 associazioni di pazienti impegnate nel settore della donazione e trapianto (in fondo alla pagina lo potrete leggere) – che venga consentito all’Ismett di potere continuare ad essere quel centro di eccellenza universalmente riconosciuto e apprezzato. C’è un solo modo perché ciò accada, evitare qualsiasi approccio alle questioni che lo riguardano approssimato e frettoloso, lasciarlo fuori dallo scontro politico e mantenere l’imprescindibile rapporto gestionale e scientifico con UPMC (University of Pittsburgh Medical Center).

Ma facciamo un passo indietro. Recentemente abbiamo letto di alcune polemiche, riguardanti l’Ismett, tra il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Davide Faraone e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando da un lato e, sul fronte opposto, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Orlando teme che ci sia la volontà di cancellare l’Ismett, Faraone intravvede pericolosi tentativi di normalizzazione e di ridimensionamento. Crocetta, invece, ecco ciò che giustamente preoccupa, vuole rivedere l’assetto della struttura sanitaria e sapere come vengono utilizzati i fondi stanziati in favore dell’Istituto per i trapianti.
Basterebbe farsi un giro in quella struttura, caro presidente, una bella chiacchierata con i suoi responsabili e dare un’occhiata ai dati rigorosamente documentati per comprendere d’emblée che è proprio l’attuale assetto che sta alla base degli straordinari risultati raggiunti e per trovare la risposta su come vengono spesi i soldi. L’Ismett, che ha ricevuto nel settembre 2014 dal Ministero della Salute il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) nella disciplina “Cura e ricerca delle insufficienze terminali d’organo”, nasce dal partenariato internazionale tra la Regione Siciliana, attraverso il Civico di Palermo (55%) e l’UPMC (45%). Un invidiato esempio di collaborazione tra pubblico e privato, e che privato! UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) è il leader mondiale nel campo dei trapianti d’organo, delle terapie di alta specializzazione e con un’intensa attività di ricerca, innovazione e formazione.

Senza un ospedale di grande esperienza e una università di medicina molto avanzata non è nemmeno pensabile un programma di trapianto. Quando iniziò l’affascinante esperienza dell’Ismett, nel 1997, a sud di Roma eccetto il rene non si trapiantava alcun altro organo. Dal 1999 i trapianti di fegato hanno superato la soglia 900, di cui 150 pediatrici, da cadavere o da vivente, con una sopravvivenza tra le più alte del mondo e dal 2004 sono stati eseguiti circa 110 trapianti di cuore, 110 di polmone e decine di trapianti di più organi contemporaneamente. L’Ismett ora applica protocolli d’avanguardia di cardiochirurgia, con oltre 700 interventi l’anno, di chirurgia oncologica addominale e toracica. Bambini provenienti da ogni angolo del globo vengono operati e trapiantati all’Ismett. La degenza media è inferiore alla media degli altri ospedali italiani e il costo medio, tenuto conto della complessità trattata, è inferiore o nella media italiana. Grazie al successo dell’Ismett, successo dovuto, serve ripeterlo, unicamente al fatto che la gestione professionale e amministrativa è interamente di UPMC, nel 2006 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha creato la Fondazione Ri.Med per promuovere e sostenere la ricerca biomedica e le biotecnologie come motore di espansione economica e crescita sociale.

Sarà costruito, a Carini, un centro di ricerche che darà lavoro a oltre 600 tra ricercatori, tecnici e amministrativi e attrarrà imprese biotecnologiche. Un centro di ricerche che avrà nell’Ismett l’ospedale di riferimento per la biologia molecolare e l’ingegneria rigenerativa, la sede deputata a incrementare idee e confronto per lo sviluppo di tutte le innovazioni nei farmaci e nelle terapie cellulari. I bilanci dell’Ismett sono controllati e certificati, le gare sono espletate con procedure di evidenza pubblica, chi è pagato di più è perché offre prestazioni elevate e in esclusiva. Bisogna allargare la mente e rendersi conto che non solo l’Ismett già adesso vale, in termini di vite umane e materiali, molto di più di ciò che costa, ma all’interno di una visione di governo lungimirante può diventare un vero “polo industriale”, leggi lavoro e ricchezza economica, come accaduto a Pittsburgh. Allora, qual è il punto? Il punto è che qualcuno immagina, e immagina male, che si possa discutere del presente e del futuro dell’Ismett, nel rinnovo della convenzione, slegati da Pittsburgh. Sarebbe un errore tragico, fatale. In medicina, la ricerca non finisce mai, la sperimentazione è costante, perpetua. L’Ismett non è un posto di sottogoverno, una casella dello scambio politico, né può costituire una causa di conflitto sindacale, è un luogo della speranza che si fa, sotto il profilo medico e psicologico di pazienti e familiari, concreta riscoperta della vita accrescendone, per quanto possibile, la sua qualità.

E’ una miniera di opportunità da “sfruttare”, un’occasione per mutuare modelli organizzativi che possono, dovrebbero, essere esportati nelle maggiori strutture sanitarie dell’Isola che spesso non sono all’altezza delle aspettative dei cittadini non per ragioni finanziarie, tanto meno per responsabilità o poca capacità degli operatori sanitari, generalmente ottimi medici e paramedici spesso vittime loro stessi di un sistema che complessivamente funziona poco, ma per carenze organizzative e gestionali.

 

*ISMETT, LETTERA APERTA DELLE ASSOCIAZIONI DEI PAZIENTI ALLE FORZE POLITICHE SICILIANE PER CHIEDERE IL RINNOVO DELLA CONVENZIONE (pubblicata sul Bollettino della Conferenza dei Comitati Consultivi n. 11 del 30 novembre 2014).

Preoccupate per le future sorti dell’ Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione le 14 associazioni dei pazienti impegnate nel settore della donazione e trapianto (Amarsi, Aned, Anio, Apro, Aris, Ass. Italiana Diabetici, Associazioni eclettica, Associazione Movimento per la Salute dei Giovani, ASLTI, Aspir, Astrafe, Fond. Banco Farmaceutico, Lilt ed Obiettivo trapianto) hanno, con un comunicato stampa dell’11 novembre, lanciato un forte allarme “ …per la scadenza – ormai vicina – della convenzione che regola i rapporti fra UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e la Regione Siciliana.

La convenzione – la cui prossima scadenza è prevista il 31 dicembre di quest’anno – ha di fatto permesso la nascita dell’ISMETT garantendo, in questi anni, ai siciliani cure d’eccellenza senza dover ricorrere a quelli che vengono chiamati “viaggi della speranza”. Il mancato rinnovo della convenzione metterebbe a rischio gli elevati standard di qualità e di cura erogati da ISMETT e con esso anche il diritto di tanti pazienti di poter essere curati in modo professionale nella loro terra.

La gestione del paziente trapiantato, ma anche di chi è in attesa di un trapianto o di un intervento di elevatissima specializzazione, richiede alti livelli tecnologici e di efficienza che ISMETT ha finora garantito e che ci auguriamo possa continuare a garantire.

La paura di noi pazienti è che dietro alle reali intenzioni di una seria politica di “spending review”, si possa nascondere l’intenzione di eliminare di fatto le strutture che riescono ad operare bene e con elevati standard di qualità in un panorama sanitario tutt’altro che eccelso. Non dimentichiamo che ISMETT ha appena ricevuto dal Ministero della Salute e dell’Economia il titolo di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), riconoscimento che può essere conferito solo laddove sia presente un connubio di eccellenza sanitaria coniugata a pregevoli risultati anche dal punto di vista economico.

Per questi motivi, auspichiamo la collaborazione di tutte le forze politiche siciliane e del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché siano date non generiche rassicurazioni ma risposte concrete e in tempi stretti. La convenzione è urgente, serve a noi pazienti per continuare ad avere un Centro d’eccellenza a cui affidarci…..

Per noi pazienti è inspiegabile che la politica abbia deciso di rinunciare ai suoi compiti senza fondate motivazioni……questa volta il Presidente Crocetta consenta a noi pazienti di continuare ad essere curati nella propria terra in maniera eccellente… come è stato fino ad ora !!!

 


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