PALERMO – I partiti, i presidenti delle partecipate, i nuovi gruppi consiliari, i dirigenti del Comune: sono giornate intense per il neo sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che se da un lato deve affrontare temi “caldi” come l’emergenza Bellolampo e l’organizzazione del Festino, dall’altro lavora alacremente per completare il puzzle delle nomine politiche. Il nuovo consiglio comunale si insedierà solo a fine luglio, il che dà all’ex rettore un mese abbondante per far combaciare tutte le tessere che comprendono i nomi degli assessori, la presidenza di Sala delle Lapidi ma anche i cda delle società partecipate e i ruoli apicali della burocrazia.
Il totonomi della giunta
Gli occhi sono tutti puntati sulla giunta, anche se nelle trattative con i partiti bisognerà far rientrare le partecipate da cui, a loro volta, devono dimettersi i presidenti uscenti (comunque quasi tutti scaduti o in scadenza); solo a quel punto sarà possibile definire il quadro. Intanto però impazza il totonomi, con le quotazioni dei papabili che salgono e scendono in base agli umori della giornata. Forza Italia punta su Rosi Pennino, Aristide Tamajo e Andrea Mineo, oltre alla presidenza del consiglio per Giulio Tantillo, il che taglierebbe fuori Francesco Cascio; Fratelli d’Italia dovrebbe avere la vicesindacatura, con Carolina Varchi che potrebbe cedere il passo a Giampiero Cannella (che però così non potrebbe candidarsi alle Regionali), ma a scalpitare ci sono anche il gruppo che fa capo all’eurodeputato Giuseppe Milazzo, che ha eletto tre consiglieri (tra cui lo stesso Milazzo), e quello del coordinatore cittadino Francesco Scarpinato, con Diventerà Bellissima che potrebbe restare al palo.
Tecnici per Urbanistica e Bilancio
Un posto dovrebbe andare anche ai renziani, con Davide Faraone che avrebbe parlato proprio ieri con Lagalla, mentre le caselle dell’Urbanistica e del Bilancio sembrerebbero destinate a tecnici di fiducia del sindaco: la prima, salvo colpi di scena, dovrebbe andare a Maurizio Carta (che ha ormai preso le distanze dai faraoniani e viene considerato un tecnico puro), mentre per la seconda si fanno i nomi di Salvatore Cincimino e Armando Cuva. Si tratta di due docenti universitari conosciuti e affermati a cui Lagalla avrebbe chiesto una mano per districarsi nella complessa vicenda dei conti del Comune e che avrebbero già preso parte ad alcune riunioni; Cuva è un tributarista mentre Cincimino è un esperto in enti locali, il che potrebbe far ricadere proprio su di lui la scelta finale.
Il rebus in casa Lega
Altra casella da riempire è quella della Lega che è riuscita a superare lo sbarramento del 5% per meno di 400 voti: un risultato inferiore alle aspettative, ma che i vertici considerano comunque un passo in avanti rispetto al 2017. Sta di fatto che l’operazione “Prima l’Italia” non è decollata, il che non ha impedito al partito di Matteo Salvini di conquistare tre seggi.
Il problema è che la performance dei candidati vicini ad alcuni big ha suscitato più di una polemica interna, venuta fuori nell’incontro a Mondello con il leader reso ancor più frizzante dalla prospettiva, annunciata da Salvini, di un accordo per le Regionali con l’Udc: se si superasse lo sbarramento, a Palermo scatterebbe un solo seggio e c’è più di un uscente che starebbe iniziando a guardarsi intorno per cercare lidi più sicuri, visto che nello scudocrociato potrebbero approdare nomi di peso della giunta Musumeci. “Ancora non c’è niente di certo, il dialogo è aperto con l’Udc ma anche con altri soggetti a livello nazionale”, dice un dirigente di partito e il riferimento è sia agli autonomisti che ai renziani. Salvini vuole a tutti i costi entrare nella prossima Assemblea regionale e un cartello elettorale, al momento, sembra l’unica possibilità.
Un risiko che inevitabilmente si intreccia con le trattative interne per il nome dell’unico assessore da indicare a Lagalla: la Lega potrebbe puntare sulle Attività produttive, sul Verde ma anche sui Cimiteri, viste le due visite di Salvini ai Rotoli e l’impegno per far arrivare due milioni di euro a Palermo, sebbene quest’ultima ipotesi faccia storcere il naso a molti. “Stiamo discutendo per individuare un criterio, stabilito quello decideremo anche il nome”, spiega un big del Carroccio siciliano. L’incontro con il sindaco è fissato per lunedì ma i nomi in campo non sono poi tantissimi, anche se al momento ci sarebbero due ipotesi: o un assessore di transizione, in attesa delle Regionali che sancirebbero i rapporti di forza interni, o un politico di peso che però accetti di rinunciare alle prossime elezioni per l’Ars. L’assessore designato in campagna elettorale è Pippo Fallica, ma sulla stampa si è fatto anche il nome del capogruppo uscente e secondo dei non eletti Igor Gelarda che si è molto occupato della questione cimiteri; il nome a sorpresa potrebbe però essere quello di Sabrina Figuccia, prima degli eletti e, a differenza di Marianna Caronia, non candidata alle Regionali (dove correrà invece il fratello Vincenzo).