PALERMO – Qualcuno accelera, qualcun altro frena, qualcun altro ancora cade per strada o inciampa su qualche ostacolo. La corsa verso le poltrone della giunta prosegue senza sosta. Verso il traguardo dell’11 dicembre, quando Sala d’Ercole sceglierà le ambite cariche di vertice. Fino ad allora, anche la giunta potrebbe attendere. Anche se, stando a quanto filtra dall’entourage di Nello Musumeci, il governatore è intenzionato a chiudere presto la partita: entro sabato addirittura.
Ma per l’esecutivo c’è già una base di partenza. A cominciare da due assessorati-chiave. Nello Musumeci ha scelto il suo fedelissimo Ruggero Razza per guidare la Sanità, mentre Gaetano Armao sarà assessore al bilancio e vicepresidente. Roberto Lagalla sarà certamente in giunta, anche se non è ancora certa la delega alla Formazione (si parla anche di Territorio o Attività produttive). Le certezze però si fermano qua. Il resto è tutto un “salire e scendere” dei nomi nell’ipotetico borsino della giunta.
Vittorio Sgarbi, ad esempio, ha confermato anche in una intervista a Live Sicilia che sarà assessore ai Beni culturali, allontanando le voci di un suo “declassamento” nel ruolo di guida della Fondazione Federico II o della Villa del Casale. “Sarò in giunta: ne ho parlato sia con Berlusconi che con Musumeci”. E in effetti, fonti di Forza Italia danno per scontata la presenza nell’esecutivo del critico d’arte.
A proposito di Forza Italia, salgono le quotazioni di due candidati non eletti alle ultime regionali. Da Agrigento, infatti, potrebbe arrivare in giunta Vincenzo Giambrone, settantenne originario di Cammarata, coordinatore provinciale del partito e deputato dell’Ars nella tredicesima legislatura tra il 2001 e il 2006: sarebbe lui in pole rispetto al deputato Riccardo Gallo Afflitto. Da Siracusa, invece, potrebbe arrivare nell’esecutivo Edy Bandiera, anche lui rimasto fuori dai seggi di Sala d’Ercole, ma in salita nel “borsino” degli assessori: si tratterebbe anche di un riconoscimento alla provincia che ha comunque garantito agli azzurri ottime percentuali e ovviamente espressione dell’area del partito che fa capo all’ex ministro Stefania Prestigiacomo.
Un’altra area del partito, poi, geograficamente radicata a Catania spinge per la nomina in giunta del capogruppo uscente Marco Falcone: l’ex deputato avrà la delega all’Agricoltura o alle Infrastrutture. Calano forse definitivamente le possibilità di Riccardo Savona, dopo le notizie su una indagine a suo carico per appropriazione indebita. E scendono anche le quotazioni del messinese Nino Germanà: è più probabile che l’ex deputato non rieletto ci possa riprovare alle nazionali. Per restare a Messina calano ancora le possibilità di Santi Formica, mentre salgono nel silenzio le quotazioni di un assessore ancora senza nome: un tecnico di “area Genovese”: in quel caso, rischia di restare fuori il trapanese Giuseppe Guaiana (ma al momento le quotazioni sono stabili e alte le probabilità di far parte della giunta) o l’agrigentino Giambrone. Sale anche il nome del ragusano Giovanni Mauro, anche se oggi è difficile che Micciché possa accontentare tutte le province.
Stabile da qualche giorno anche il nome di Ruggero Razza alla Sanità. Nonostante qualche malumore, dovuto al fatto che un movimento come #DiventeràBellissima, che si è fermato al 6 per cento, possa esprimere oltre al governatore anche la guida di un assessorato tra i più importanti. Ma su questo punto, Musumeci sembra non volere indietreggiare di un passo. Salgono invece le già alte quotazioni per l’ingresso in giunta (alle Attività produttive o al Territorio e ambiente) di Toto Cordaro, tra i Popolari e autonomisti, anche se questa nomina è intrecciata alla vicenda delle cariche dell’Ars: il collega di lista Roberto Di Mauro infatti punta alla vicepresidenza dell’Ars: l’alternativa sarebbe una inversione dei ruoli tra il deputato palermitano e quello agrigentino. Stabile Roberto Lagalla, per il quale, oltre alla Formazione si è parlato della delega al Territorio, mentre – anche per una questione di numeri – sembrano calare un po’ le quotazioni di Mariella Ippolito, presidente dell’ordine dei farmacisti nisseni, sponsorizzata da Raffaele Lombardo.
Così come scendono le quotazioni di un’altra donna: Ester Bonafede sarebbe la preferita del leader dell’Udc Lorenzo Cesa, ma su questo punto, Musumeci sarebbe molto freddo, anche a causa del precedente incarico della Bonafede nella giunta di Crocetta. E così, salgono le possibilità di entrare in giunta per il sindaco di Montevago e deputato rieletto all’Ars Margherita La Rocca Ruvolo, che dovrebbe aggiungersi a Mimmo Turano (stabile nelle quotazioni, possibile delega alla Famiglia) per completare la compagine centrista. Infine, un assessore sarà espressione di Fratelli d’Italia-Noi con Salvini. E in questo caso c’è da sciogliere un nodo: l’area che fa capo a Giorgia Meloni ha già avuto assicurato un posto nel listino (quello di Elvira Amata), quindi l’area dei “leghisti di Sicilia” rivendicherebbe un posto in giunta. Eppure, al momento scendono le quotazioni dei nomi attualmente proposti: quelli di Angelo Attaguile e Alessandro Pagano, così come in calo è dato, in area Fdi, il nome di Giampiero Cannella. Salgono invece le possibilità di Sandro Pappalardo, coordinatore provinciale a Catania di Fratelli d’Italia. È la corsa verso le poltrone del primo governo di Nello Musumeci.