PALERMO – “Spero che i partiti scelgano nomi di alto profilo. Vorrei che la partita della giunta si chiudesse entro martedì. Non entreranno i deputati, mentre ad Articolo 4 potremo assicurare un solo assessore”. Rosario Crocetta traccia una linea. Dopo la sfilza di incontri plenari e bi-laterali di questi giorni, il governatore ha fissato i “propri” paletti per formare il nuovo esecutivo. Per i nomi, si affiderà al “buon senso” dei partiti.
Prima dei nomi, i numeri presidente. I nodi da sciogliere erano essenzialmente due: quanti assessori all’Udc e quanti ad Articolo 4.
“Io ho proposto uno schema molto chiaro. Oltre ai quattro assessori ‘in quota Pd’, l’Udc potrà indicarne due, mentre uno a testa sarà frutto della scelta di Articolo 4, Drs e Megafono”.
Ma il partito di Leanza e Sammartino non pare affatto felice. Ha più deputati dell’Udc all’Ars e ha manifestato lealtà durante l’iter di Finanziaria e Province.
“Li capisco, ma loro devono comprendere anche le mie necessità. Io sto garantendo un loro ingresso in giunta. Ma partirò dalla coalizione originaria. Senza contare che sarò io, per primo, a rinunciare a qualcosa”.
Vale a dire?
“Nel patto originario io avrei avuto la libertà di tenere per me due assessori. Ho deciso che sarà uno solo”.
A dire il vero, sembrano già confermate Lucia Borsellino e Linda Vancheri. È così?
“Certamente. Loro resteranno al proprio posto. Del resto sono sempre state fuori dai giochi, visto che sono il frutto di un accordo che risale alla campagna elettorale”.
E Michela Stancheris?
“Il Megafono ha deciso di ‘adottare’ l’assessore che del resto era già vicina al movimento”.
Per il resto? Gli altri dubbi riguardano ad esempio il futuro di Nicolò Marino.
“Credo che, in effetti, sarà difficile spiegargli che dovrà farsi da parte. Ma nel momento in cui si apre a un governo politico, io non posso fare altrimenti”.
In che senso?
“Nessun partito ha voluto appoggiare il mantenimento in giunta di Marino. A chi avrei dovuto togliere la rappresentanza in giunta, per tenere l’assessore al suo posto? Ha fatto una importante esperienza di vita, ma adesso posso fare poco. Finora l’ho difeso, decine di volte. Penso alla vicenda dell’acqua o dell’Eolico”.
A dire il vero, il rapporto tra lei e l’assessore sembrò incrinarsi su un altro tema, quello dei rifiuti. In particolare sulla vicenda dell’emergenza discariche, che innescò una polemica furiosa tra Marino e vertici della Confindustria siciliana, come il vicepresidente Giuseppe Catanzaro.
“No, guardi, vorrei ricordare che l’emergenza sulla gestione dei rifiuti l’ho chiesta io. In quella fase, però, mi rendo conto che fosse più facile l’altra ricostruzione: il presidente è vicino a Confindustria e da lì, lo scontro. In quel caso Catanzaro non parlava a nome di Confindustria, ma in quanto titolare di uno degli impianti”.
Ma come sono oggi i rapporti tra lei e la Confindustria? Ultimamente non sono mancate le polemiche…
“Confindustria recentemente non è stata molto tenera col sottoscritto sul tema del mutuo. Ma abbiamo previsto un emendamento col quale il governo si impegna ad abbassare le tasse dal 2015. Così cercheremo di coniugare le esigenze di sviluppo con le necessità dei nostri conti”.
Quindi il rapporto con Confindustria non influenzerebbe le scelte sul mantenimento in giunta di Marino. Intanto, però, in difesa dell’assessore ecco una valanga di appelli. Non solo da qualche esponente della maggioranza, ma anche dal Movimento cinque stelle e dal centrodestra.
“Che l’opposizione chieda il mantenimento di un assessore è un fatto assai singolare. Anche perché nessuna di queste forze politiche ha mai intrapreso la strada del dialogo, delle larghe intese, del sostegno a questo governo. In quel contesto avrebbero potuto avere voce in capitolo sul futuro di Marino. Adesso, invece, lo considero, glielo ripeto, quantomeno singolare. Forse vogliono solo creare un elemento di divisione, di tensione nella maggioranza”.
Qundi Marino quasi certamente andrà via. Così come la Sgarlata, conferma?
“Lì il problema è diverso. Il Megafono avrebbe dovuto scegliere un assessore ‘per sé’. Ha scelto Michela. Per me si tratta di strappi sempre molto dolorosi, perché ci si separa da persone che si stimano e con cui si è lavorato per mesi”.
Invece lei ha deciso di tenere per sé un solo assessorato. Confermerà qualcuno degli assessori esistenti? Ne nominerà uno nuovo?
“Vedremo. Io ho sentito la necessità di tenere, diciamo così, una casella libera, perché nella distribuzione delle deleghe potrebbe essere necessario nominare un assessore dalla spiccata natura ‘tecnica’. E rivendico questa libertà”.
Quindi in questo caso non sarebbe confermata nemmeno Mariella Lo Bello.
“Guardi, lì il discorso è un po’ complicato. Mariella Lo Bello è stata indicata dal Pd. Quindi teoricamente è il Pd a dover decidere se confermarla o meno. Al momento, però, mi risulta che il mio partito abbia deciso di garantire solo Nelli Scilabra. Certamente, la Lo Bello per me è preziosa dal punto di vista non solo umano, ma anche delle capacità e dell’impegno. Vedremo”.
Al Pd spetterebbe invece l’importante assessorato all’Economia. Avete già qualche idea su chi sarà il successore di Bianchi?
“No guardi, ancora nomi non se ne sono fatti. Posso, però, certamente smentire il nome di Alberto Versace. Nessuno lo ha mai proposto”.
Avete invece sciolto il nodo riguardante l’ingresso in giunta di deputati o di ex deputati?
“Io credo che ormai il ‘no’ alla nomina di deputati sia un fatto accettato da tutti. E non si basa, come ha pensato qualcuno, su una specie di discriminazione. È un fatto molto pratico: non possiamo pensare che tanti deputati si assentino ad esempio dall’Aula perché bisogna pensare al governo. Io voglio assessori a tempo pieno, visto che le cose da fare sono tante e urgenti”.
E sugli ex deputati?
“Non è mai stato fatto un ragionamento su questo punto. Il mio unico problema era quello che le dicevo: l’assessore dovrà fare solo l’assessore”.
Insomma, non c’è nessun veto, ad esempio, all’ingresso in giunta di Giovanni Pistorio…
“No, nessun veto da parte mia. Semmai, forse in quel caso bisognerebbe verificare eventuali casi di incompatibilità, legati a una condanna della Corte di Conti. Ma leggendo le norme credo che un problema di quel tipo non ci sia. Ma i nomi dovrà farli l’Udc, in questo caso”.
Entreranno anche i Drs di Totò Cardinale. Forzese si è già detto pronto a lasciare anche lo scranno di deputato per fare l’assessore…
“Credo che i Drs siano orientati sui due nomi attualmente più gettonati anche sulla stampa (Antonio Fiumefreddo e Maurizio Croce, ndr). Sono nomi graditi entrambi. In quel caso, lascerò a loro la scelta”.
Insomma, i partiti finalmente diranno la loro, come chiedono da tanto tempo.
“Dovevo scegliere fra l’immobilismo e la ripresa del cammino. Ho deciso di andare avanti. Per martedì la giunta sarà pronta”.