PALERMO -“Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul caso dei magistrati intervenuti sul trasferimento di migranti in Albania. Parole dette ai giornalisti a margine di un convegno a Palermo.
Il Guardasigilli ha poi dichiarato: “Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche”.
La precisazione del ministro che è stato per lungo tempo procuratore della Repubblica Venezia. “Tensione tra governo e magistratura? Direi di no – ha detto – Ho ricevuto varie volte i componenti dell’Anm. Abbiamo ovviamente idee diverse su molte cose e abbiamo sempre cercato di convergere su quelle che ci uniscono per una maggiore efficienza della giustizia”.
E ancora: “Da ex magistrato riterrei quasi sacrilego pensare che il governo cui appartengo dichiari guerra alla magistratura, cosa che non è e non sarà mai”.
Le reazioni
Polemiche da sinistra. Angelo Bonelli (Avs): “Le parole di Nordio sono di una gravità inaudita. Ci troviamo ormai nell’anticamera del totalitarismo, per questo chiediamo le immediate dimissioni del ministro Nordio , che sta calpestando principi fondamentali della nostra Costituzione”.
Laura Boldrini (Pd): “L’attacco scomposto e inqualificabile della presidente del Consiglio Meloni e dei ministri Salvini e Nordio alla magistratura rivela tutta l’arroganza e il disprezzo delle regole di questo governo. Hanno vinto le elezioni e pensano che questi li autorizzi a fare tutto quello che vogliono ignorando gli altri poteri dello Stato”.
E ancora: “I giudici vanno rispettati, devono poter lavorare in un clima sereno e non possono essere accusati di fare politica solo perché rispettano la legge e non si sottomettono alla becera propaganda del governo”, ha aggiunto la ex presidente della Camera.
Peppe De Cristofaro (Avs): “Il Guardasigilli dovrebbe rispettare la Costituzione sulla quale ha giurato, invece di appellarsi alla volontà popolare. Chissà poi quale. Il ministro Nordio è inadeguato e si deve dimettere”.
Critiche dal Movimento cinque stelle. “Il ministro Nordio ha superato ogni limite, il suo comportamento è una vergogna per tutta Italia e per questo deve lasciare il suo incarico per manifesta incompatibilità con il funzionamento delle nostre istituzioni”. Lo affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.
Riccardo Maggi, segretario di Più Europa. “Il ministro della Giustizia non è il padre padrone della giustizia, a cui i giudici italiani devono portare in dono solo sentenze gradite in una sorta di timore reverenziale verso il potere politico. A maggior ragione quando si tratta di diritti fondamentali delle persone, come nel caso dei 12 migranti. E a maggior ragione quando a essere giudicata è una follia come i centri di detenzione in Albania”.
L’Assemblea mondiale della Gentilezza
Il ministro era oggi a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, ospite della XI edizione dell’Assemblea mondiale della Gentilezza.
“Sono commosso e sorpreso per l’assegnazione di questo premio. Non so se io abbia o meno un animo gentile. Penso che una delle doti maggiori di una persona sia l’umiltà che non significa arrendevolezza e sciatteria ma conoscenza dei propri limiti che ci deriva dalla cultura, dall’esperienza e dalla lettura dei grandi testi classici che ci insegnano che la nostra saggezza e di sapore di non sapere”.
Ha detto Nordio ricevendo la benemerenza come ambasciatore della gentilezza nel mondo, consegnata dalla presidente del movimento italiano per la gentilezza Natalia Re.
Composizione negoziata e crisi d’impresa
Il ministro è intervenuto anche al convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Palermo e Enna sull’istituto della composizione negoziata. “Si tratta di uno strumento – ha detto – che fornisce un aiuto concreto e immediato alle aziende in difficoltà, agevolando i Negoziatori tra l’impresa, i suoi creditori e gli altri soggetti interessati alla ristrutturazione dei debiti attraverso una soluzione che si raggiunge al di fuori delle aule giudiziarie”.
“Il ministero della Giustizia insieme al ministero delle Imprese e del Made in Italy – ha aggiunto
Nordio – ha contribuito a finanziare e a vigilare su quello che è uno strumento importante attraverso il quale le imprese possono accedere alla composizione negoziata, ovvero la piattaforma telematica nazionale, realizzata e gestita con successo dal sistema delle Camere di Commercio, attraverso Unioncamere”.