CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – La salvezza non ha stravolto l’Orlandina e non deve farlo nemmeno la vittoria con Milano. Un trionfo casalingo a suggellare una stagione fantastica, che però non distoglie lo sguardo di coach Griccioli dalla partita contro Varese: “Aver raggiunto l’obiettivo ed uscire da una partita brillante contro la capolista non ci toglie tante energie. Andiamo a Varese contro una squadra allestita per traguardi diversi dalla salvezza, si è ritrovata invischiata nel gruppo e per noi finire il campionato lasciandoci dietro una squadra come Varese è un ulteriore obiettivo da porci. Sappiamo che non è facile, è importante avere motivazioni, ma poi ci si scontra col campo. Non è semplice vincere lì, hanno cambiato passo e giocatori rispetto all’inizio, con gerarchie diverse rispetto alla partita d’andata, quando il risultato non è mai stato in discussione”. Almeno dall’infermeria, per il coach arrivano buone notizie: “Basile si è allenato, sta ricominciando e sarà della partita. Hunt ha avuto un problema alla schiena, contro Milano forse per il caldo ha avuto un crampo ad entrambi i polpacci quando ha sbagliato la schiacciata. Il riposo però è servito a fargli smaltire tutto. Giocare col doppio pivot era un’ipotesi già valutata nel divenire della stagione, Nicevic potenzialmente ha le caratteristiche di un 4 in attacco, Hunt invece in difesa. L’abbiamo fatto tardi perché Sandro è stato fuori tre mesi”.
Ora che gli obiettivi stagionali si sono esauriti, Griccioli potrebbe pensare a lanciare i più giovani: “Vediamo, le partite servono anche a questo. Bisogna meritarsi il minutaggio però. Non ho esitato a far giocare Karavdic, prima di lui è entrato anche Sulejmanovic, e nei minuti che ha trovato è stato efficace. Sedin è con noi da tutto l’anno e ha fatto notevoli miglioramenti. Si è guadagnato il campo e ha dimostrato di poterlo valere. Sappiamo che in linea di principio possiamo contare anche su di loro”. Il tutto, ovviamente, in ottica di una programmazione per l’anno prossimo: “Essere in vantaggio rispetto ad altri, aver già finito di cercare i risultati, può far pensare alle ipotesi per l’anno prossimo. Credo però che non siano queste partite a doverci dare indicazioni, li ho già visti per una stagione e ho già un’idea”.
Parole che fanno pensare ad un Griccioli pronto ad una nuova stagione alla guida dell’Upea: “Ho un contratto 1+1, sono l’allenatore dell’Orlandina e pianifico per l’anno prossimo. Se io o l’Orlandina decideremo di chiudere, vedremo. Non c’è una data per decidere, sappiamo solo che più distrazioni abbiamo, peggio è. Quello che si fa adesso è un pour parler. Pianificheremo un sacco di cose, ma ora come ora è prematuro”. La cavalcata verso la salvezza, d’altronde, ha fatto schizzare le quotazioni del tecnico toscano tra le big del campionato italiano, tanto da candidarlo come uno dei possibili Coach of the Year: “Fa piacere che qualcuno lo pensi, a Capo abbiamo fatto un buon lavoro e se è tanto buono quanto quello di altri non saprei valutarlo. Sono un allenatore nuovo per l’Orlandina e per la categoria, la mia era sicuramente una situazione complicata, ma anche altri allenatori hanno fatto un lavoro eccellente. Probabilmente migliore del mio. Sarebbe un record: sono stato allenatore dell’anno all’esordio in Legadue, ora spero in una carriera lunga in Serie A e di meritarmi questo premio”.
Contro Varese sarà anche un’occasione per Folarin Campbell di ripetere l’ottima prestazione della scorsa settimana. L’americano, dopo un breve periodo di rodaggio, è stato fondamentale contro Milano grazie alla sua esperienza: “So di essere arrivato al termine della stagione, ma sto in questo campionato da 4-5 anni. Sto solo prendendo il ritmo dopo un infortunio di tre mesi, sto acquisendo una maggiore fiducia. Sono in buona forma adesso”. Per il futuro, non è da escludere un Campbell con ancora indosso la casacca dell’Orlandina: “Se il coach mi vuole, sicuramente sono pronto a restare. Adesso sto bene e gioco duro, questo è quello che dobbiamo fare tutti. Adesso che ci siamo salvati non c’è mica voglia di giocare male, soprattutto per metterci in mostra”. Un ultimo pensiero, infine, per il pubblico orlandino: “Si è trattato della mia seconda partita casalinga al Palafantozzi, sono felice di vedere la gente talmente entusiasta. Anche in giro mi hanno fatto festa”.