PALERMO – Quelle parole hanno scavato un profondo solco umano, ma sono diventate anche l’incrocio di una cruenta polemica politica. Scrive su Facebook il senatore del Pd, Davide Faraone: “Caro Beppe Grillo, ieri deridevi le persone autistiche e al Circo Massimo sghignazzavano. Non c’è niente da ridere, sei un vigliacco”.
Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia al Senato, non è meno dura: “Beppe Grillo ci ha abituato da tempo a discorsi senza logica, a frasi senza senso buttate lì per fare ironia gratuita ma ieri, con le battute sferzanti sull’autismo, ha davvero toccato il fondo. Non è la prima volta che il comico e fondatore del Movimento 5 Stelle non si fa scrupoli a pronunciare frasi al vetriolo per attaccare la politica, pensando evidentemente che pur di aizzare le folle tutto sia concesso, ma l’idea di chiamare in causa gente che soffre di patologie serie è di cattivo gusto oltre che, per usare un eufemismo, poco intelligente. Grillo dovrebbe chiedere scusa ai malati e alle loro famiglie, cercando di salvare il salvabile e dimostrando di saper ancora essere persona civile”.
Tutti contro Beppe, dunque, che, col suo consueto fare provocatorio, con la sua retorica veemente e studiata, spesso simile al dimenarsi di un rinoceronte in una cristalleria, nel corso di ‘Italia a Cinque Stelle’, ha detto: “Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autismi, l’autismo è la malattia del secolo. L’autismo non lo riconosci, per esempio è la sindrome di Asperger, c’è pieno di questi filosofi in televisione che hanno la sindrome di Asperger. Che è quella sindrome di quelli che parlano in modo e non capiscono che l’altro non sta capendo”. E altro.
Le reazioni, appunto, sono state soprattutto fiammeggianti, per la maggioranza improntate al registro dello sdegno, sia da parte di chi l’ha buttata in politica, sia da parte di chi vive un’esperienza sofferta, perciò si è sentito colpito nell’intimità del suo dramma. Altri, più minoritari, invece, difendono il comico e fondatore del Movimento Cinque Stelle e contrattaccano, a loro volta, accennando alla strumentalizzazione di una ‘semplice battuta’.
L’elenco della rabbia social è comunque vasto e l’eco delle reprimende, amplissimo in chiave nazionale, arriva anche in Sicilia. Né poteva essere diversamente per la complessa sensibilità del tema.
Rosi Pennino, anima di ‘Parlautismo Onlus’ e assessore alle Attività sociali a Partinico, ha pubblicato la sua requisitoria su facebook: “Beppe Grillo tu non solo hai esagerato (…) ma ti prometto da madre di mia figlia autistica che di questa vergognosa sparata chiederai scusa. Vergogna! Vergogna! Vergognatevi tutti i 5 stelle se starete zitti! Sarete complici!!”. E molti papà e mamma di ‘Parlautismo’ si sono allineati. Qualcuno, su facebook, ha chiesto ai suoi ‘contatti che hanno votato 5 Stelle’ di essere cancellato.
Si aggiunge Sandro Terrani, consigliere comunale, capogruppo del Movimento 139 a Palermo. E promette una manifestazione di protesta: “Deve soltanto vergognarsi (Grillo, ndr) per ciò che si è permesso di dire e chiedere scusa ai tanti genitori come me che ogni giorno combattono per questi ragazzi. Un leader politico deve proteggere i figli di uno stato democratico come il nostro”.
Difficile annotare quale sia il confine preciso tra l’occasione di una resa dei conti politica e un concreto stato di pena; perché, davvero, ci sono tante famiglie che vivono, legate dall’amore per un figlio o per una figlia meravigliosamente speciali. Chi ha avuto il privilegio di conoscere papà e mamme impegnati nella missione disperata della speranza non può che provare grata ammirazione. Quelle famiglie sono migliori di questo Paese incattivito, bilioso, digrignante, da qualunque punto di osservazioni si guardi. Tutte insieme annunciano una bellezza troppo grande perché possa essere appena scalfita da una battuta o da una sghignazzata.