PALERMO – La guerra delle sovrintendenze, e in particolare quella della sovrintendenza di Siracusa, non è ancora giunta al termine. Oggi l’assessore regionale ai Beni culturali Antonino Purpura ha incontrato la sovrintendente Beatrice Basile, sospesa dal dirigente Salvatore Giglione in seguito all’ispezione che ha portato alle dimissioni l’allora assessore regionale Mariarita Sgarlata. Un faccia a faccia che arriva all’indomani dello stop delle rotazioni dei tre dirigenti della stessa soprintendenza aretusea.
Con una mail trasmessa ai dirigenti della Soprintendenza di Siracusa Trigilia, Lanteri e Spataro, infatti il dirigente generale del dipartimento ai Beni culturali Rino Giglione aveva comunicato il trasferimento ad altri incarichi chiedendo la disponibilità alla firma di nuovi contratti, ma l’assessore Antonio Purpura ha chiesto di fermare la procedura perché intende approfondire la questione. “I provvedimenti assunti dal direttore Rino Giglione nei confronti dei dirigenti della Soprintendenza di Siracusa, ancorchè nell’ambito delle sue prerogative previste dalla normativa, definiscono una linea di condotta che, alla luce delle informazioni di cui attualmente dispongo, non condivido – afferma l’assessore – Mi riservo ulteriori valutazioni a seguito dell’esame della documentazione già richiesta al direttore, e anche sulla base degli incontri già programmati con i dirigenti della Soprintendenza”.
Un primo incontro c’è stato oggi, con Beatrice Basile, la sovrintendente sospesa che in una intervista a Livesicilia aveva spiegato nei giorni scorsi le sue ragioni. “Ho visto la sovrintendente che mi ha portato altri documenti olre a quelli di cui già disponevo – racconta a Livesicilia l’assessore Purpura -. Entro i primissimi giorni della settimana prossima mi esprimerò su questa vicenda”.
È all’assessore infatti che spetta la decisione sul caso Basile. Ossia se portare o meno in giunta la revoca dell’incarico di sovrintendente per l’archeologa. “Entrerò nel merito insieme al mio gabinetto valutando sulla base dei documenti di cui disponiamo”, spiega Purpura.
Diverso è il caso delle rotazioni dei tre dirigenti, che si erano messi di traverso alla cementificazione. Lì la competenza esclusiva è del dirigente generale. Col quale, però, alla luce dell’intervento di ieri dell’assessore, potrebbe profilarsi un conflitto. “Io chiedo che le rotazioni avvengano con una preventiva individuazione dei criteri, che valgono per tutti. Servono criteri oggettivi e noti prima per evitare disomogeneità di trattamento tra le sovrintendenze, salvo quelle dove emergono situazioni di oggettiva emergenza”. Il riferimento è ad Agrigento, dove le rotazioni sono quasi pronte, ance a seguito di un’inchiesta giudiziaria sul Borgo Scala dei Turchi.
I veleni delle sovrintendenze continuano a scorrere. Il caso è esploso in agosto con il “congelamento” delle nomine fatte dalla Sgarlata da parte dell’assessorato ai Beni culturali. E non si è più fermato, toccando il suo apice proprio a Siracusa. Dove lo scontro ha assunto contorni politici ben definiti. L’Areadem di Giuseppe Lupo (che ha espresso in giunta proprio Purpura) si era già espressa in maniera critica sulla vicenda con Marika Cirone Di Marco. E l’assessore Sgarlata aveva apertamente accusato Pippo Gianni dei Drs (che a sua volta aveva annunciato querela nei suoi confronti) di avere avuto un ruolo nella vicenda che ha portato alla sua defenestrazione. Drs che sono anche il partito di Michele Cimino a cui è vicino il dirigente Giglione. Che oggi su Repubblica non ha voluto entrare in polemica con Purpura: “Con l’assessore lavoreremo benissimo insieme”. Ieri Giglione, Cimino e Lupo si sono visti all’Assemblea regionale.
Insomma, la querelle delle sovrintendenze prosegue. La sensazione diffusa è che la Basile alla fine resterà al suo posto. Resta l’incognita sul futuro della sua squadra. I Verdi di Siracusa commentano con amara ironia: “Siracusa, grazie al Governo Crocetta, diventa la città d’Italia più tutelata in materia di Beni Culturali. Dal 28 novembre infatti la soprintendenza di Siracusa avrà nell’ordine: un Soprintendente supplente e uno sospeso, (l’architetto Rizzuto e la dottoressa Basile), due dirigenti nell’Unità Operativa Archeologia (le dottoressse Musumeci e Lanteri) due dirigenti all’Unità Operativa Paesaggistica (l’architetto Staffile e la dottoressa Trigilia) e due dirigenti all’Unità Operativa Architettonica (gli architetti Greco e Spataro) insomma Siracusa diventa come in Vaticano con due Papi”, scrive Giuseppe Patti, dei Verdi siracusani.
“Io conto la prossima settimana di chiudere e portare un po’ di serenità in questa vicenda. Noi dobbiamo occuparci di altre cose”, dice l’assessore Purpura.