"Hanno fatto morire 2 immigrati" |Arrestati due presunti scafisti - Live Sicilia

“Hanno fatto morire 2 immigrati” |Arrestati due presunti scafisti

Il libico Hamada Ayoudi (a sinistra nella foto) e l'egiziano Mouhamed Ahmed Mokhar sono accusati di avere stipato 110 persone su un gommone e di averne lasciate morire due. A inchiodarli le accuse dei superstiti.

RAGUSA – Sono accusati di aver stipato su un gommone 110 disperati provenienti dalla Libia, di averli minacciati con le armi e di averne lasciati morire due, caduti in mare a pochi chilometri dalla Sicilia promessa e non soccorsi. Per questo, nel weekend la Mobile di Ragusa ha stretto le manette intorno ai polsi di un libico e di un egiziano, fermati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di aver lasciato i morire i due migranti pakistani. I fermati sono entrambi giovanissimi: il libico Hamada Ayoudi ha 23 anni, ma nel suo curriculum c’è già un arresto del 2011 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre l’egiziano Mouhamed Ahmed Mokhar ha 24 anni e non ha precedenti in Italia.
Tutto inizia l’8 agosto alle 5 del mattino. Al largo di Pozzallo viene segnalato un gommone con il motore in avaria, che all’1,35 del giorno successivo viene soccorso. A bordo, su uno scafo lungo 13 metri partito dalla Libia, ci sono 110 migranti. Una volta arrivati a Pozzallo, gli immigrati vengono identificati e accolti al Cpsa in attesa di una pronuncia sulla loro richiesta d’asilo.
Le indagini, frutto della collaborazione fra la sezione specializzata “Criminalità extracomunitaria” della Mobile di Ragusa e dell’Ufficio Immigrazione, però, a questo punto si fanno complesse. Secondo la polizia, infatti, in un primo momento gli immigrati trasportati a bordo del gommone avevano paura di raccontare cosa fosse successo in alto mare. A quel punto è scattato il trasferimento al Cie di Caltanissetta di Ayoudi e Mokhar, subito sospettati di essere i responsabili, una decisione che secondo gli investigatori avrebbe “fatto superare la paura ai migranti i quali rendevano dichiarazioni fin a quel momento sottaciute”. Le minacce con le armi, secondo le spiegazioni degli immigrati, sarebbero iniziate subito dopo la partenza dalla Libia, e Ayoudi e Mokhar avrebbero anche lasciato morire i due pakistani caduti in acqua. Adesso, dopo la convalida dell’arresto giunta stamattina, toccherà a Gabriele Paci, il sostituto procuratore di Caltanissetta incaricato dell’indagine, venire a capo della vicenda. Per cercare un riscontro alle accuse di 110 disperati contro i loro presunti aguzzini.


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