PALERMO – La condanna si abbassa di un anno rispetto al precedente giudizio. Roberto Helg dovrà scontare 3 anni e 8 mesi di carcere. La Corte d’Appello di Palermo recepisce le indicazioni della Cassazione che aveva annullato con rinvio la sentenza. Quella commessa ai danni del pasticcere Santi Palazzolo fu un’estorsione semplice. Davanti ai supremi giudici, su indicazione del legale di Helg, l’avvocato Giovanni Di Benedetto, era venuta meno l’aggravante prevista per chi commette il reato in qualità di incaricato di pubblico servizio.
L’ex vicepresidente della Gesap è reo confesso: chiese una tangente da 100 mila euro a Palazzolo per non ostacolare il rinnovo della concessione di uno spazio di vendita nell’aeroporto Falcone e Borsellino. “Perché se non si fa come dico io sei fuori”, diceva Helg. Ad inchiodarlo fu il registratore che Palazzolo si era messo addosso, di intesa con i carabinieri, quando fu convocato per la consegna del denaro negli uffici della Camera di commercio di Palermo, di cui Helg era presidente. Fu arrestato mentre si faceva consegnare dal commerciante trenta mila euro in contanti e 70 mila con un assegno in bianco a garanzia di successivi pagamenti da 10 mila euro al mese.
L’imputato, di fronte alla forza delle registrazioni, ammise di avere intascato la mazzetta “per bisogno”, parlando di “un errore”.