Igor Mazzola, l’ex direttore della filiale di banca Intesa di corso Calatafimi arrestato ieri per favoreggiamento alla mafia, ha definito “border line” le operazioni bancarie con cui agevolava Giovanni Francesco Vassallo, già condannato nel 1996 per associazione mafiosa, a realizzare intestazioni fittizie di società e imprese a persone di sua fiducia per eludere le investigazioni in corso. Mazzola, davanti al gup Piergiorgio Morosini, in presenza del suo avvocato Ennio Tinaglia e del pm Francesco Del Bene, avrebbe ammesso alcuni episodi che gli sono stati contestati, avvenuti dal 2004 al 2007, dicendo di aver agito per paura di eventuali ritorsioni mafiose da parte degli emissari del costruttore Vassallo. Nell’indagine su Mazzola sono indagati anche i prestanome del boss che gestiscono società nel campo edile. Tutti hanno ricevuto un avviso di garanzia. Si tratta di Sandro Morvillo della Grimaldi srl, Antonio Rizzo della Edil Curiva, Antonio Di Gaetano titolare della ditta omonima, Francesco Tafuri della Edil Fra, Antonio Marfia della Divim costruzioni, Damiano Cosmo La Placa della Edil restauri e Michele Pollara della Pollara Beton.
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