”Il mio calvario non e’ terminato, Natale amaro per me e la mia famiglia. Dopo avere denunciato i miei usurai e estorsori , lo stato mi ha riconosciuto lo status di vittima, oggi rischio di perdere l’unico bene che mi e’ rimasto, la casa dove vivo con la mia famiglia sottostimata, incomprensibilmente, da un perito del tribunale che l’ha valutata un terzo del suo valore reale”. Lo afferma l’imprenditore palermitano Ignazio La Barbera, 59 anni. Nel 2005, l’ufficio esecuzioni del tribunale di Palermo aveva messo all’asta la casa dell’imprenditore – dice una nota di La Barbera – La casa fu ipotecata per un prestito di 500 milioni, concesso da una banca ‘per pagare gli strozzini’, trecento milioni dei quali gia’ pagati, e gravato a tutt’oggi da interessi per 400 mila euro a fronte di circa 200mila euro di debito. ”La banca oggi me ne richiede 600 mila – continua l’imprenditore – cifra che appare incomprensibile, sono disperato, giorno 12 gennaio la mia casa e’ di nuovo all’asta, spero in un miracolo”. Sulla vicenda interviene l’avvocato Marcella Alberghina , difensore della famiglia La Barbera, che dice : ”Abbiamo un acquirente che ha manifestato la ferma volonta’ di acquistare la casa di La Barbera ma mancano i tempi tecnici, presentero’ al giudice dell’esecuzione istanza per un breve rinvio che dia la possibilita’ al mioa ssistito di vendere la casa e saldare i suoi debiti , quindi e’ indispensabile ottenere un rinvio”.
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