PALERMO – I bersaglieri tornano a Palermo dopo 58 anni dal primo raduno e, per l’occasione, celebrano il 180esimo anno della fondazione del corpo e il 161esimo anniversario della morte in Crimea del fondatore Alessandro La Marmora. Così, per il 64esimo raduno nazionale, i fanti piumati fanno capolino nel capoluogo mediterraneo per la seconda volta nella storia. E scelgono proprio Palermo per la sua identità, da sempre “crocevia di civiltà ed esempio ieri come oggi di integrazione di popoli e di culture”. Il raduno è dedicato al generale Eugenio Di Maria, di Petralia Soprana, insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Un’invasione pacifica e festosa, fino al 29 maggio, che va incontro alla cittadinanza vicina allo spirito e alla passione bersaglieresca. “Sarà un’occasione irripetibile per celebrare i valori che il corpo vuole trasfondere alle generazioni future – spiega Marcello Cataldi, presidente nazionale associazione bersaglieri -. L’amor di patria, l’unità nazionale e il comune sentire sono solo alcuni dei valori che animano l’intero corpo”. Un raduno dedicato a tutti i bersaglieri di ogni epoca e grado, in particolare ai piumetti siciliani, e al decimo reggimento di stanza a Palermo, protagonista di tante battaglie, tra queste la presa di Porta Pia, e al sesto reggimento di Trapani, che ha scritto pagine eroiche nella Grande Guerra.
A questi tributi si aggiunge il ricordo del maggiore Giuseppe La Rosa, di Barcellona Pozzo di Gotto, ultimo bersagliere caduto in Afganistan lo scorso 2013. “È un’occasione un’unica per Palermo – spiega il sindaco Leoluca Orlando alla presentazione del programma in Sala delle Lapidi -. I bersaglieri sono un elemento di unità per il nostro paese. Palermo scrive la sua storia non nelle pagine di un libro, ma nelle lapidi di questa sala. È da qui che dobbiamo partire per riscoprire i valori civili che l’intero corpo trasmette. La corsa di domenica verrà aperta in chiave siciliana dagli sbandieratori di Caccamo che attraverseranno il percorso arabo”.
Sono previste 100mila persone da tutta Italia e gli alberghi cittadini hanno già registrato l’overbooking. Decine di migliaia di bersaglieri provenienti da tutte le regioni d’Italia, dal Canada, all’Australia fino all’Europa, domenica 29 maggio, sfileranno al passo di corsa da Porta Nuova al Foro Italico Umberto I, portando in città, con le note delle oltre sessanta fanfare e con le tipiche piume nere, “un auspicio galvanizzante, soprattutto per le nuove generazioni, di un futuro più sereno e di un’Italia migliore, amata e rispettata nel mondo”. Alla parata, oltre al sindaco Leoluca Orlando, sarà presente anche il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Per l’occasione il traffico sarà chiuso lungo il percorso: dal Cassaro alto a Porta Felice, fino al Foro Umberto I e al palchetto della musica, dove verranno allestite le tribune.
Ma la fanfara di domenica sarà solo l’evento clou del raduno. Il corpo, questo pomeriggio, ha inaugurato il monumento del Bersagliere in piazza Leonardo Sciascia, mentre domani depositerà una corona al molo bersagliere in omaggio ai caduti in mare. Sempre domani verrà inaugurato il “Villaggio del Bersagliere” all’Orto Botanico, tra enogastronomia e street food. E nella mattinata di venerdì, invece, a piazza Vittorio Veneto arriverà il medagliere nazionale che verrà consegnato al sindaco Orlando, a cui seguirà, dopo l’alzabandiera, la deposizione di una corona al monumento ai caduti. Nello stesso pomeriggio, tra via Libertà e il Giardino Inglese, ci sarà un raduno di auto d’epoca e una sfilata, fino a piazza Marina. Per la prima volta nella storia, peraltro, è stata realizzata un’app per girare le tappe dei bersaglieri in digitale.