I 'Clandestini' e Claudio Morici | Il carnet del Teatro patafisico - Live Sicilia

I ‘Clandestini’ e Claudio Morici | Il carnet del Teatro patafisico

I due appuntamenti in cartellone.

Giovedì e venerdì
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PALERMO – Da pazienti da curare ad attori su di un palco vero. Nasce così l’avventura della compagnia dei Clandestini che metterà in scena giovedì 30 novembre alle 19 e venerdì 1 dicembre alle 21 al Piccolo Teatro Patafisico di Palermo lo spettacolo “Continuando a dialogare… nei non luoghi di Maria”, l’ingresso è gratuito. Ai pazienti della “Casa del Sole” (Centro diurno per pazienti psichiatrici), che seguono già da anni dei corsi di arte terapia, è stato chiesto di raccontare tramite le loro emozioni cosa provassero di fronte a diverse opere d’arte. Nasce in questo “laboratorio” l’immagine dell’archetipo della Madre o meglio della Grande Madre e da questo scaturiscono immagini, musica e sensazioni con irruzioni anche violente e talora caotiche.

Si è elaborato così il concetto di un non luogo della mente come spazio di una “Ricerca Spirituale” vissuto come bisogno dell’essere umano nel suo percorso di crescita, nel suo percorso individuativo, Bisogno spesso annichilito in un pensiero e una vita che ci allontana sempre di più da sé e da noi stessi, causando sofferenza e confusione. Dalla visione delle opere da installare, sono scaturite immagini e sensazioni che sono state amplificate con una serie di performance “danzate“, “recitate” e comunque “sentite” anche nelle corde più profonde della loro anima. Con la collaborazione della Direzione Generale della ASP 6 di Palermo, anche al Piccolo Teatro di Milano.

La recente proposta di Rocco Micale e dell’Associazione META di portare la mostra Continuando a dialogare con Maria negli spazi monumentali dell’ex Manicomio di Palermo per sviluppare il tema Mariano nei non luoghi ha generato l’idea di animare ed emozionare le opere grafiche con performance degli ospiti del Centro Diurno. La compagnia nasce nel 2012 grazie ad un lavoro intrapreso con la regista Roberta Torre che mise in scena “Riccardo III” con attori professionisti e ospiti del centro diurno. “La scelta di chiamare questa compagnia Clandestini – spiegano dalla Casa del Sole – perché come coloro che sono una riserva di possibilità inespresse, di parole taciute, di sentimenti soffocati, di sogni dimenticati, di futuri chiusi e di passati incombenti. Clandestini in questo luogo di noi, inesplorato e mai vissuto, racchiuso in quel che siamo e non viviamo”.

Arriva sul palco del Patafisico sabato 2 dicembre alle 21 Claudio Morici con “Lui e Leila”. Morici è psicologo, web artist, scrittore, sceneggiatore, autore teatrale… Lei è Leila, la bambina, poi ragazza e infine donna che Diego, il protagonista, decide di amare per tutta la vita in mood “romantic stalker”. Una storia tenera, divertente, romantica, che porta l’irriducibile quanto irresistibile Diego ad inseguire il suo unico grande amore dalle elementari fino alla morte… E oltre! Morici con la sua verve ironica ed istrionica trasforma il reading in uno spettacolo tout court, trascinando il pubblico in cinquanta minuti serrati, velocissimi, che sul finale al Piccolo Teatro Patafisico di Palermo ci fanno sospirare malinconici. Quasi quasi piacerebbe risentirlo subito! Risate, emozioni, riflessione non manca proprio nulla. Morici dal canto suo è penna brillante, acuta, sarcastica. Fondatore a Roma di Gordo.it una factory di web cartoon indipendenti, pubblica il suo primo romanzo “Matti slegati” su una comunità terapeutica alle porte di Roma. Seguono pubblicazioni per Meridiano Zero, Bompiani, E/O Edizioni, intanto viaggia in un paio di continenti, scrive poi con Ivan Talarico diversi pezzi “da camera” che diventano reading-spettacoli. Fra questi Lui e Leila presentato al gremito pubblico del Quarticciolo, che partecipa divertito a questo amore nato ai tempi del telefono “col filo” e giunto inesorabile al tecno 2.0, fra Myspace, Facebook, Whatsapp varie ed eventuali. Scritto a quattro mani con Daniele Parisi, apprezzatissimo attore della scena romana, per la “multi-regia” di amici e professionisti del settore, questo “Lui e Leila” è una piccola perla luminosa in una mare di inutilità teatrali. Un vero racconto di chi di racconto se ne intende, Morici è infatti prima di tutto uno scrittore che sa il fatto suo. Un ottimo pezzo di teatro, dove un cellulare, un leggio e una lampadina sanno offrire con generosità il palco alla parola, unica vera e concreta protagonista come buon testo comanda. Bellissimo.

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