I commissari straordinari dell’Amia rendono noto che “mai hanno parlato di licenziamenti di personale della controllata Amia Essemme”. Spiegano in un comunicato stampa di avere più volte evidenziato che il deficit della controllata deriva in massima parte dal fatto che, “rispetto a un costo annuo di 27 milioni di euro che l’Amia sostiene per i servizi di spazzamento (cui si aggiungono 4,6 milioni erogati dall’Amap per la pulizia delle caditoie, per un costo totale di 31,6 milioni), il Comune di Palermo ne riconosce soltanto 19 milioni di euro”. I commissari straordinari aggiungono come “in presenza del rifiuto del Comune di coprire anche solo parzialmente questa differenza, hanno posto in essere tutto quanto in loro potere per rendere possibile il risanamento operativo dell’Amia Essemme, fino alla richiesta al tribunale fallimentare di estensione alla società controllata dello stato di insolvenza, atto che congelerebbe i debiti pregressi e consentirebbe di attuare nell’Essemme le stesse politiche di riorganizzazione e di efficienza che hanno già dato positivi frutti nell’Amia”. In alternativa, non si opporrebbero pregiudizialmente a un eventuale passaggio dell’Amia Essemme al Comune, ma “il Consiglio – evidenziano – dovrà farsi carico di trovare la necessaria copertura finanziaria: nessuno pensi di togliere alll’Amia 27 milioni dal contratto di servizio, se ne possono stornare solo 19, cioé la quota di costo effettivamente pagato finora per lo spazzamento”.
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