I deputati vanno in vacanza |Ecco chi rimane nei guai - Live Sicilia

I deputati vanno in vacanza |Ecco chi rimane nei guai

La finanziaria estiva "salta". E tutte le "emergenze" possono aspettare fino a metà settembre.

PALERMO – Fa un certo effetto, quasi tragicomico, scorrere le mail di ieri e trovare i comunicati stampa con gli “olè” del Partito democratico per ogni norma approvata ieri dall’Ars. Una nota di tripudio per ogni articolo votato della manovrina omnibus d’agosto, poi abortita per le assenze serali dei deputati bramosi di ferie estive e quindi rimandata a settembre. Festeggiavano i deputati della maggioranza nel pomeriggio, sparivano dalla circolazione in serata. E così, gli “olè” dei comunicati stampa suonano oggi come una beffa. Soprattutto per chi attendeva la spartizione agostana con una certa ansia.

E così, mentre i deputati finalmente si sollazzano con le meritate ferie, alla Sicilia della disperazione tocca attendere settembre per sperare. E passare un agosto di lacrime. Le lacrime delle ex Province, che hanno ormai oltrepassato l’orlo del baratro e sono pronte a precipitare nel dissesto. I precari dei liberi consorzi hanno un piede e mezzo nella fossa, i nove milioni che la leggina stanziava erano briciole ma avrebbero almeno tamponato la tragica emergenza. Sono sfumati. Anche se l’Aula aveva pure approvato una riduzione dell’orario dei precari. Così come sono saltati i soldi per il trasporto scolastico degli studenti disabili. Un’ora di dibattito ieri, animato da nobili afflati, poi l’approvazione della norma, con comunicati di tripudio bipartisan. Ma la legge non va in porto, e ora farcela prima dell’inizio dell’anno scolastico sarà impossibile, visto che l’Aula è convocata, senza fretta, per il 13 settembre. Piangono i consorzi di bonifica, che aspettavano i soldi per tirare avanti. E piangono i dipendenti delle partecipate liquidate, come i 75 licenziati di Sviluppo Italia Sicilia, che speravano di trovare risposte e un ricollocamento. Come il Brass Group di Palermo, hai voglia di suonare il pianoforte in piazza Indipendenza per il maestro Garsia, anche stavolta i soldi non arrivano. E come le scuole paritarie, che da mesi manifestano, implorando attenzione e che avevano ottenuto dei fondi per i quali ci sarà ancora da aspettare. O i dipendenti delle ex partecipate comunali chiuse che speravano in un generoso ripescaggio pre-elettorale anche a distanza di otto anni. Niente da fare.

“Il presidente Crocetta e i suoi sodali del Pd vanno in vacanza lasciando in grave difficoltà migliaia di siciliani – attacca Vincenzo Figuccia di Forza Italia -. Questo governo regionale ha distrutto la Sicilia e continua anche ad agosto questa opera di sfregio della nostra società. Crocetta consideri a questo punto il suo fallimento e si dimetta immediatamente”.

Il capogruppo forzista Marco Falcone parla di “scandalosa ma non sorprendente sciatteria dimostrata da diversi deputati della maggioranza, interessati a tutt’altro tranne che alle norme che riguardano la Sicilia” e accusa l’assessore Baccei di aver lasciato l’aula anzi tempo, dando il cattivo esempio.

I grillini imputano alla scelta di privilegiare la legge elettorale salva-partiti il flop: “Hanno oltrepassato, e di parecchio, i limiti delle decenza – attaccano i deputati regionali del gruppo dei 5 Stelle -. Per dare spazio alla legge elettorale costruita ad hoc solo con l’intento di fermarci, e di cui nessuno sentiva l’esigenza, hanno rinviato a metà settembre la mini finanziaria che non si è riusciti a completare e che tantissimi siciliani attendevano con ansia e trepidazione. Ora cosa racconteranno ai lavoratori delle ex Province e dei consorzi di bonifica, dell’assistenza ai disabili e di tante altre categoria lasciate nei guai a causa della loro scriteriata condotta ed al loro sfrenato egoismo? Questa gente può solo fare una cosa sensata: deve andare a casa”.

Dura anche la Uil col segretario Claudio Barone: “Abbiamo di fronte un Governo regionale irresponsabile e una politica incapace che pensa solo a litigare e a fare i propri interessi senza interessarsi minimamente al futuro dei lavoratori. Sino ad oggi abbiamo assistito a pasticci e inutili proclami. Un percorso di arroganza e incapacità culminato oggi nel peggiore dei modi. Così, adesso, mentre i politici potranno andare tranquillamente in vacanza, lavoratori e pensionati dovranno pensare a come vivere senza stipendio e servizi. Una vergogna”.


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