PALERMO- I Democratici e riformisti dell’Ars si aggiornano a data da destinarsi: non decideranno oggi come affrontare il ‘caso Savona’ scoppiato sabato alla convention di Campofelice di Roccella, dove il presidente della Regione Rosario Crocetta ha cacciato Riccardo Savona, componente del gruppo parlamentare dei Drs, per via di una vicenda giudiziaria in cui l’ex presidente della commissione Bilancio è coinvolto da qualche anno. La riunione del gruppo era stata convocata per oggi, ma a quanto pare non tutti i deputati sono in città per poter partecipare. “Così – spiega Edi Tamajo – oggi ci sentiremo per stabilire una nuova data in cui ci incontreremo per discutere la vicenda, possibilmente entro questa settimana vista l’urgenza del caso”.
E se Savona, come suggeriscono le sue dichiarazioni rilasciate ‘a caldo’ qualche minuto dopo lo scoppio della polemica, non dovesse fare autonomamente un passo indietro potrebbe essere il capogruppo Giuseppe Picciolo – su mandato degli altri componenti del gruppo – a sospenderlo. “Dobbiamo prima verificare cosa prevede in questi casi lo Statuto – sottolinea Tamajo – ma non vogliamo giustiziare nessuno. Prima, quindi, ascolteremo Savona e gli daremo la possibilità di difendersi dalle accuse, ma una cosa è certa: sul codice deontologico non si transige”. Se ci sono “ombre”, quindi, il presidente della commissione per la spending review dovrà scegliere: o si farà da parte volontariamente oppure potrebbe essere messo all’angolo dal capogruppo, almeno “in attesa che si faccia chiarezza sulla vicenda”. Più tardi, intanto, si saprà la nuova data della riunione dei riformisti.