PATERNO’- Erano in centinaia questo pomeriggio i presenti nella chiesa di Santa Barbara a Paternò per rivolgere l’ultimo saluto ad Alfio Fallica, il cuoco paternese trucidato il 24 febbraio scorso con diverse coltellate da un suo collega albanese, Ricard Nika nel ristorante ‘Pulcinella’ di Montecarlo. La salma da Mentone, città dove Alfio viveva ormai da parecchi anni, è giunta ieri a Paternò.
Commoventi le parole pronunciate da padre Nunzio Chirieleson, nella sua omelia. “Mai avrei pensato – ha detto – che nella mia vita sacerdotale nove mesi dopo avere unito una coppia in matrimonio, mi sarei ritrovato a dover celebrare un rito funebre. Quella del povero Alfio è una tragica dipartita di cui risulta pesante parlare specie perché questa è avvenuta in circostanze tragiche”. Alfio, 30 anni, si era sposato nel giugno scorso con Ilaria. I due vivevano insieme a Mentone.
Raccolti in un dolore composto, seduti in prima fila, c’erano i familiari. “Ciò che mi ha colpito di più – ha aggiunto padre Chirieleison rivolgendosi alla moglie di Alfio e ai parenti – la fortezza d’animo dei familiari. E’ questo che mi ha sostenuto e rinfrancato sin da ieri quando abbiamo pregato insieme davanti la salma di Alfio. Che il signore possa mantenere sempre questo stato di grazia che oggi dà a tutti noi forza”.
Erano l’intraprendenza, la bontà e la laboriosità le caratteristiche che rendevano Alfio un ragazzo speciale. “Quella laboriosità che lo aveva portato a lasciare la sua terra per andare a realizzare altrove i suoi sogni”, dice ancora il parroco. “Alfio è ora andato via da questa terra, ma ha vissuto da martire il passaggio dalla vita alla morte. Con la sua morte ha sparso sangue innocente”.
Significativo infine il messaggio di pace supportato dalle parole di padre Nunzio. “La violenza che è stata usata contro di lui deve interrogarci. La pace, quella parola di cui spesso abusiamo, non la conosciamo appieno. Tutte le volte che ci mostriamo impazienti e intolleranti sarà come rinnovare la sua morte. Diventiamo apostoli di pace e solo così potremo aiutare Alfio ad abbandonarsi nelle braccia di Dio. La sua morte non sarà allora stata vana. Perdono e conversione per chi ha commesso questo pesante delitto. La nostra fede ci chiede questo”.
All’uscita del feretro un frastuono di campane, applausi e decine di palloncini bianchi lanciati in cielo per Alfio.
Una morte rimasta ancora avvolta nel mistero. Non sono ancora chiari infatti motivi che avrebbero scatenato l’efferato omicidio. Forse una lite fra i due. Nel giorno dei suoi funerali la città è sconvolta. Una tragedia che appare tanto atroce quanto ingiusta.