PALERMO – Chiederanno che si dichiari la prescrizione delle accuse rivolte al loro cliente gli avvocati di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, imputato di calunnia davanti alla corte d’assise d’appello di Palermo nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Lo hanno annunciato gli stessi legali all’udienza di oggi in corso davanti alla corte d’assise d’appello di Palermo. Ciancimino in primo grado era accusato anche di concorso esterno in associazione mafiosa, imputazione da cui fu assolto.
Resse, invece, la contestazione di calunnia all’ex capo della polizia Gianni de Gennaro che gli costò una condanna a 8 anni e che, secondo i difensori, ora sarebbe prescritta. A pene severissime furono condannati l’ex senatore Marcello Dell’Utri e gli ex carabinieri del Ros Mario Mori e Antonio Subranni (12 anni); stessa pena per il boss Antonino Cinà; 8 anni per l’ex capitano del Ros Giuseppe De Donno e 28 per il capomafia Leoluca Bagarella. Il processo – oggi la procura generale ha depositato migliaia di pagine di atti svolti come indagine integrative – è stato rinviato al 10 febbraio.
(ANSA)