I pizzini e la storia| di una mancata cattura - Live Sicilia

I pizzini e la storia| di una mancata cattura

E' mancato poco che la polizia non facesse veramente "bingo" quel 5 novembre 2007 quando furono arrestati Salvatore e Sandro Lo Piccolo, con Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. Nel covo dei boss di Tommaso Natale, infatti, era attesa una visita importante, quella dello "Zio Franco" Luppino, secondo le indagini, l'anello di congiunzione fra Messina Denaro e i Lo Piccolo
Il blitz di Giardinello
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Il pizzino con gli appuntamenti del 5 novembre

Il pizzino con gli appuntamenti di Lo Piccolo

E’ mancato poco che la polizia non facesse veramente “bingo” quel 5 novembre 2007 quando furono arrestati Salvatore e Sandro Lo Piccolo, con Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. Nel covo dei boss di Tommaso Natale, infatti, era attesa una visita importante, quella dello “Zio Franco” Luppino. Questi è stato, secondo le indagini, l’anello di congiunzione fra l’imprendibile latitante di Castelvetrano, Messina Denaro, e i Lo Piccolo. La sua presenza era attesa perché si doveva decidere come mantenere le comunicazioni fra il padrino di Palermo e quello di Trapani. Dall’arresto di Provenzano, infatti, era venuta meno la mediazione che li metteva in contatto. In realtà anche la via dei “pizzini” non voleva essere percorsa. Per questo Franco Luppino doveva recarsi dai Lo Piccolo, per capire come mantenere vivi i canali di comunicazione senza, però, rischiare troppo.

A contattarlo sarebbe stato Massimo Ferranti, imprenditore di Carini che però opera a Campobello di Mazara. Ma lo “zio Franco” non avrebbe mai potuto raggiungere il covo dei Lo Piccolo. Così sarebbe stato Ferdinando “Freddy” Gallina, presunto affiliato alla famiglia di Carini, ad andare a prendere Luppino.

Ma non è una data qualunque. E’ il 5 novembre, il giorno del capitombolo del capo. Fu così che mentre si trovavano in strada per andare a Giardinello i due corressero la rotta. Gli elicotteri giravano attorno alla zona. Gallina e Luppino avevano capito che qualcosa non andava per cui tornarono indietro.

Il fatto è stato ricostruito attraverso i “pizzini” e la loro lettura da parte dei collaboratori di giustizia vicini ai Lo Piccolo. “Lunedì 5 nov. Ore 10:30 Freddy+CampoB. Parrini” è quanto gli inquirenti hanno trovato nella mole documentale sequestrata a Giardinello. Andrea Bonaccorso, uomo d’onore della famiglia di Brancaccio, spiega nell´interrogatorio del 6 marzo 2008. “Appresi i fatti del 5 novembre da Calogero Lo Piccolo, che me ne parlò dopo l’arresto dei suoi congiunti. Quella mattina anche io dovevo recarmi presso il covo dei Lo Piccolo intorno a mezzogiorno. Inizialmente avrei dovuto accompagnare Andrea Adamo. Ma poiché avevo la sorveglianza speciale e non potevo uscire di casa prima delle sette, Adamo si era mosso con la sua macchina. Ho appreso che era stato Ferranti a procurare l’appuntamento con Luppino e poi, insieme, si sono visti con Gallina. Successivamente alla fuga del Gallina e del Luppino determinata dal fatto che videro l’elicottero che volava nei pressi del luogo dove si doveva
svolgere l’appuntamento, ho saputo che il proprietario della macchina era stato oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine. L’argomento di cui si doveva parlare nell’incontro del 5 novembre coi trapanesi era proprio quello relativo ai contatti da instaurare con costoro per potere dialogare con Messina Denaro Matteo, evitando – per quanto possibile – lo scambio dei pizzini. Ancora appresi dei fatti verificatisi il 5 novembre – ed in particolare della circostanza che quella persona del trapanese era scappata – da una persona di Bagheria, tale Pino Scaduto, uomo d’onore reggente la famiglia di Bagheria”.

Un altro pentito del clan Lo Piccolo, Gaspare Pulizzi, ha spiegato le dinamiche di quel 5 novembre. “Se Ferdinando Gallina decide di muoversi e andare a Campobello di Mazzara … e non lo so, magari si trovava con Franco Luppino in macchina… Quella mattina presumo che se magari c´era Franco Luppino e c’è stata la notizia dell’arresto, e sono tornati indietro, Franco Luppino si trovava con Ferdinando e quindi lui di conseguenza lo andò a lasciare a Campobello”.


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