I pm della Dda di Palermo, Marcello Viola, Francesco Del Bene e Annamaria Picozzi, hanno chiesto il giudizio per Rosalia Di Trapani, 66 anni, moglie del “barone” di San Lorenzo, il boss Salvatore Lo Piccolo (nella foto), e per l’ex avvocato Marcello Trapani, già condannato per mafia. L’accusa è di estorsione aggravata dall’aver favorito Cosa nostra. E se il Gip accoglierà la richiesta, per la donna potrebbe essere la prima volta sul banco degli imputati.
L’estorsione sarebbe stata compiuta ai danni di Gioacchino Conigliaro che, in una palazzina di Tommaso Natale, avrebbe voluto aprire una macelleria, “Il mercatone della carne”. Ma, secondo la procura, avrebbe dovuto pagare il pizzo. Trapani avrebbe fatto da tramite tra l’imprenditore e la signora Di Trapani, che avrebbe fatto a sua volta da referente in assenza del marito e dei figli. Sul ruolo della donna all’interno di Cosa nostra è stato aperto un altro fascicolo, per associazione mafiosa. Le indagini sono in corso. Per la stessa presunta vicenda estorsiva sono già sotto processo, con il rito abbreviato, davanti al Gup Adriana Piras, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, nonché Pietro Mansueto, proprietario dell’immobile di Tommaso Natale.