Saranno presentati sabato 15 a partire dalle 9,30 al Teatro Biondo di Palermo i primi mille professionisti firmatari di un Manifesto impegnativo di lotta antimafia. Nel Manifesto, che pone la deontologia alla base dell’esercizio delle professioni, un decalogo prevede non si possa prestare nessuna forma di consulenza o attività professionale a chi è già condannato o anche solo imputato per mafia.
L’associazione Professionisti Liberi nasce col sostegno di Addiopizzo e Libero Futuro, per continuare la lotta alla mafia comprendendo, dopo i commercianti ed i consumatori, coloro i quali esercitano professioni intellettuali. Il Manifesto vuole mettere insieme una rete di professionisti onesti, che con il loro impegno personale e la loro testimonianza, pretendono l’osservanza delle regole deontologiche da tutti gli iscritti agli ordini professionali, purtroppo spesso disattese da coloro che dovrebbero vigilare. Gli aderenti al comitato sostengono, inoltre, che la meritocrazia debba sempre essere al centro delle scelte pubbliche di selezione dei professionisti.
La raccolta firme dei Professionisti Liberi continuerà in tutto il Paese, per raggiungere al più presto l’ambizioso traguardo delle 5.000 adesioni. A coordinare l’evento di sabato mattina, Enrico Colajanni, presidente di Libero Futuro. Interverranno: l’ingegnere Alessandro Maria Calì presidente Professionisti Liberi, l’avvocato Valerio D’Antoni del direttivo di Addiopizzo, Ivan Lo Bello, presidente Confindustria Sicilia, Tano Grasso, presidente onorario della FAI (Federazione antiracket italiana),l’architetto Emanuele Nicosia del direttivo dei Professionisti Liberi, Maurizio De Lucia, della procura nazionale antimafia e l’avvocato Umberto Ambrosoli.