Il silenzio dietro cui si erano trincerati i senzacasa in attesa di alloggio di via Messina Montagne si è sgretolato ieri, nel lungo pomeriggio, che è seguito ai funerali della piccola Morena. Troppa, la rabbia negli occhi e nelle parole di chi vive nel nuovo ghetto palermitano, per restare celata a lungo. Così, dai loro racconti si scopre, per esempio, la protesta dello scorso sabato, quando gli 84 abitanti, armati di passeggini, hanno bloccato l’ingresso dell’autostrada allo svincolo di Villabate, tra le lamentele degli automobilisti. “U saziu, un criri o’ riuno” dice Angela Cascino, “quando parliamo coi giornalisti, sembra che dal giorno dopo debba cambiare tutto, ma alla fine emergono sempre le stesse cose. Il caso più eclatante è stato quando vennero a intervistarci da Annozero e poi, durante la trasmissione, non ci hanno neanche citati. Valiamo davvero così poco? I nostri figli meritano questo degrado e questo silenzio?”. La loro, è la rabbia di chi non ha niente da perdere, come la signora Maria Boscaino, che si ritrova per l’ennesima volta da sola nel suo container: la notte scorsa, infatti, mentre tutti gli abitanti della baraccopoli si raccoglievano attorno alla salma della piccola Morena, vissuta in un container qui e morta in ospedale, il marito (già affetto da una grave insufficienza respiratoria) ha avuto un altro attacco cardiaco ed è oggi ricoverato al Buccheri La Ferla. Non è dato, però, sapere il quadro clinico del paziente: il direttore sanitario della struttura, infatti, non ha concesso un colloquio con il medico che ha in cura il signor Boscaino.
Come se non bastasse, nelle ultime 24 ore all’interno della baraccopoli non è stato possibile lavarsi, cucinare o tirare lo sciacquone: niente acqua in tutta la zona. Fortunatamente in serata il problema è stato risolto.
Così, mentre si torna a fare i conti con le ordinarie disavventure di via Messina Montagne, da Facebook il gruppo “20e33: sfiduciamo Cammarata” lancia l’appello per una fiaccolata, alle 19 di oggi in piazza Pretoria, in ricordo di Morena.
Intanto molti dei 31 bambini ‘figli dei container’ accusano i sintomi di raffreddori e bronchiti. Insomma, la situazione è sempre più insostenibile. “Domani (oggi, ndr) – dice Umberto Marino, portavoce del gruppo – andrò a Palazzo delle Aquile. Il consigliere Fabrizio Ferrandelli sta cercando di ottenere una riunione con i capigruppo, di maggioranza e opposizione, per discutere della nostra situazione. Una cosa è certa: così non si può andare avanti”.
La riunione sull’emergenza abitativa dovrebbe precedere il consiglio comunale che, invece, avrà all’ordine del giorno l’annullamento della delibera di giunta sul raddoppio dell’Irpef.
E intanto Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia, annuncia: “Siamo riusciti a rintracciare 18 immobili confiscati alla mafia e assegnati al settore manutenzione, in sede di consiglio chiederemo l’immediata assegnazione ai soggetti inseriti nella graduatoria dell’emergenza abitativa”.