PALERMO – Non solo Doc e Marty McFly. Adesso anche l’immondizia di Palermo può viaggiare nel tempo. In questo caso, però, più che di “ritorno al futuro”, si tratta di un “ritorno dal passato”. Tutto grazie a Google Maps, dove immagini catturate mesi, e in certi casi anche alcuni anni prima, rivivono sul web. E così, ecco che sull’applicazione “Street View” è ancora possibile trovare angoli del capoluogo siciliano invasi, per fortuna solo virtualmente, dai rifiuti.
Dal centro storico alle periferie. Basta fare “due passi” per le strade del web per “ammirare”, in uno scatto che risale all’agosto del 2012, una sorta di discarica a cielo aperto in via Aquino Molara. Cassonetti che in tre anni saranno stati svuotati e ripuliti chissà quante volte. Ma in questo caso, il tempo, grazie a Street View, si è fermato all’estate di tre anni fa. Periodo in cui la Google Car ha immortalato anche cassonetti sommersi da una montagna di sacchetti in via Eugenio Castellotti, nel quartiere dello Zen, e in un tratto di via Messina Marine.
Ma i cumuli di rifiuti ritornano anche da un passato più recente. È il caso, ad esempio, di piazza Sant’Onofrio, via Castellana e via Ximenes, “sorprese” nel luglio del 2015 in un momento di particolare splendore, con i cassonetti che traboccano di sacchetti e rifiuti vari. Stessa situazione tra via Cuba e via Salvo, dove, nell’estate appena trascorsa, il passaggio della Google Car ha consegnato al web i cassonetti invasi dai rifiuti. Ritorno di un passato, per la verità, che in questo caso non è neanche troppo lontano. Nelle scorse settimane gli abitanti di via Salvo hanno dato il via ad una serie di manifestazioni di protesta contro la lentezza nella raccolta dei rifiuti. Segno che, in certi casi, non è poi così facile distinguere il passato dal presente.