I Santapaola di Picanello |Raffica di condanne - Live Sicilia

I Santapaola di Picanello |Raffica di condanne

La sentenza della Gup Simona Ragazzi. Uno degli imputati è stato assolto.

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CATANIA – Si chiude con 17 condanne e un’assoluzione il processo scaturito dal blitz Orfeo che lo scorso anno ha permesso di azzerare la cellula del clan Santapaola che controlla gli affari criminali del rione catanese di Picanello. Il Gup Simona Ragazzi ha letto il verdetto nell’aula bunker di Bicocca oggi pomeriggio davanti agli imputati chiusi nelle gabbie e alcuni collegati in video conferenza. Giovanni Comis, indicato dalla magistratura il capo del gruppo criminale, è stato condannato a 13 anni e 8 mesi. L’imputato, in realtà, avrebbe preso le redini del comando dopo l’arresto di Lorenzo Pavone, condannato a 14 anni e 6 mesi (con il riconoscimento della continuazione con altre sentenze). 12 anni invece gli anni di carcere inflitti dal Gup a Alfio Cardillo, detto Orfeo, nomignolo che ha ispirato il nome dell’inchiesta dei carabinieri.

LA SENTENZA – Antonio Alecci, 14 anni, 6 mesi (pena finale riconosciuta la continuazione con altre sentenze) Mario Brischetto, 9 anni, Alfio Cardillo, 12 anni, Giovanni Comis, 13 anni e 8 mesi, Antonio D’Arrigo, 10 anni, Alessandro Di Mauro, 4  anni e 2 mesi e 24 mila euro di multa,  Carmelo Maimone, 11 anni 1 mese e 10 giorni, Michele Panebianco, 6 anni e 8 mesi, Lorenzo Pavone, 14 anni e 6 mesi (pena penale riconosciuta la continuazione con altre sentenze), Giuseppe Petralia, 11 anni 4 mesi (riconosciuta la continuazione), Corrado Santonocito, 11 anni 1 mese e 10 giorni, Domenico Fabio Scalia, 6 anni e 8 mesi, Lucio Sentina, 11 anni 1 mesi e 10 giorni, Simone Spampinato, 9 anni, Giovanni Antonino Tosto, 11 anni 1 mesi e 10 giorni, Agatino Viola, 3 anni e 4 mesi (riconosciuta la continuazione), Vincenzo Zuccaro, 11 anni 1 mesi e 10 giorni. Roberto Illuminato è stato assolto per non aver commesso il fatto.

L’INCHIESTA – Le indagini dei carabinieri hanno permesso di fotografare i nuovi assetti all’interno del gruppo mafioso dopo il blitz Fiori Bianchi, che ha portato in carcere nel 2013 il capo di Picanello Lorenzo Pavone. Quando Giovanni Comis è tornato libero ha preso   posto di Pavone come referente della cellula dei Santapaola. Le cimici piazzate dai carabinieri hanno registrato diverse lamentele tra gli affiliati per il cambio al vertice. Le intercettazioni, che rappresentano il cuore dell’inchiesta, hanno permesse di ricostruire la mappa degli affari e inoltre di delineare l’importanza del gruppo mafioso all’interno dello scacchiere della famiglia Santapaola-Ercolano. Un gruppo comunque che ha mantenuto storiche tradizioni mafiose, come lo scambio di uova pasquali tra gli affiliati che è stato immortalato dalle microspie dei carabinieri. A blindare l’inchiesta, coordinata dal pm della Dda Rocco Liguori, le rivelazioni di alcuni pentiti dell’ultima ora, come quelli del killer dei Santapaola e referente della famiglia a Belpasso, Carmelo Aldo Navarria. I verbali sono stati depositati nel corso dell’udienza preliminare.


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