PALERMO – “Nelle prossime due settimane avvieremo numerose azioni di protesta, sino ad arrivare a una mobilitazione generale. Vogliamo evitare il commissariamento della Regione, ma la politica deve dare risposte ai lavoratori”. Lo hanno affermato Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone, segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, nel corso di una conferenza stampa a Palermo. “Una politica becera non vuole rendersi conto che la Sicilia è ad un punto di non ritorno – ancora i tre segretari -. Crocetta promette soluzioni entro giugno, ma ad ogni modo se il lavoro continuerà a non essere una delle priorità del governo regionale ci toccherà passare al gioco duro”.
Parole piuttosto chiare per manifestare una situazione d’insofferenza che i lavoratori non sono più disposti a sopportare. Bernava ha avvertito: “Nelle prossime settimane assisteremo ad un ulteriore calo dei consumi. Abbiamo una consapevolezza politica che il governo regionale dimostra di non avere. I servizi praticamente non esistono, si rende sempre più necessaria un’azione anticrisi figlia di una programmazione seria”.
“Il conflitto tra Ars e governo su questioni non politiche – prosegue – è insopportabile. Oramai tocca ai sindacati proporre soluzioni su questioni economiche e lavorative perché il sistema politico è al collasso, ucciso dai suoi stessi interessi particolaristici. Lunedì le elezioni europee saranno alle spalle, da quel momento il governo – ha aggiunto Bernava – dovrà necessariamente mettere al centro la Sicilia. Se questo non avverrà avvieremo una mobilitazione generale senza precedenti e ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Secondo Michele Pagliaro, segretario della Cgil Sicilia “è assurdo constatare come in un momento così drammatico la priorità venga data alle elezioni europee. Decine di migliaia di giovani lasciano la Sicilia, la disoccupazione giovanile supera il cinquanta per cento, eppure la Regione non riesce ad avviare un’azione di programmazione del futuro, anzi non riesce neppure a gestire le emergenze attuali. Penso ai Forestali, alla Formazione, alla riduzione di un terzo del manufatturiero. Abbiamo incessantemente suggerito soluzioni, non è piu possibile navigare a vista. Si rischia una pericolosa deriva economica e sociale che finirà per uccidere questa terra”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario regionale Uil, Claudio Barone: “Non siamo più disponibili ad accettare ulteriori rinvii. Proprio per questo presteremo particolare attenzione alla riunione di Giunta prevista per le 15: il governo regionale deve metterci in condizione di comprendere se possiamo ottenere risposte concrete. Da mesi sentiamo di problemi tecnici, di rinvii precedentemente non previsti: abbiamo smesso di crederci. C’è una totale indifferenza, una precisa volontà di tenere i lavoratori ostaggio dei giochi di potere. Noi siamo pronti a sederci ad un tavolo per valorizzare al massimo le risorse in termini di forza lavoro a disposizione della Regione – ha concluso – ma se non otterremo risposte passeremo al gioco duro”.