PALERMO – Sono due i ‘termoutilizzatori’ che la Regione Siciliana intende costruire per combattere l’eterna emergenza rifiuti vissuta dall’Isola. Due settimane fa, in conferenza stampa con l’assessore all’Energia Daniela Baglieri, il governatore Nello Musumeci aveva annunciato un impianto ma adesso Palazzo d’Orleans rende noti i termini dell’avviso firmato dal dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti Calogero Foti.
Due impianti per nove province
L’iter procedurale è stato avviato per la “progettazione, costruzione e successiva gestione fino a due impianti per il recupero energetico da rifiuti non pericolosi”. I termoutilizzatori dovranno avere, ciascuno, una capacità di trattamento da 350 a 450mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziabili. Il primo impianto servirà la Sicilia occidentale (Agrigento, Caltanissetta, Palermo o Trapani) e l’altro la zona orientale (Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa).
Impianti pubblici, gestione privata
La strada scelta dal governo regionale è quella della finanza di progetto: impianti pubblici, quindi, ma realizzati con risorse private e gestione affidata in concessione alla società che si aggiudicherà il bando. Le candidature dovranno arrivare entro novanta giorni alla casella mail indicata sull’avviso.
Musumeci: “Liberi dalla schiavitù delle discariche”
“Con questa scelta, condivisa da diverse Srr – commenta il governatore – apriamo una nuova stagione che consentirà alla Sicilia di liberarsi finalmente dalla schiavitù delle discariche e allinearsi alle più avanzate Regioni del Nord. Nel frattempo, dobbiamo lavorare per finanziare i nuovi impianti che i Comuni vorranno programmare e per incrementare la raccolta differenziata, già passata dal 20 al 42 per cento”.
Le perplessità degli alleati
Il governo, tuttavia, dovrà superare le resistenze di alcuni alleati. Gli autonomisti, ad esempio, nel giorno in cui il governatore annunciava la svolta del termovalorizzatore criticavano Palazzo d’Orleans per le “fughe in avanti su una decisione così delicata”. A seguire arriveranno anche le resistenze dei territori in cui i due termovalorizzatori sorgeranno. Il primo a dichiararsi fermamente contrari già due settimane fa è stato il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino: “Faremo le barricate”.
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