CATANIA – Lavoratori e utenti preoccupati per le sorti del trasporto pubblico, In particolare per la tratta Catania – Riposto, ma anche per il lato opposto, verso Adrano, operate dalla ferrovia Circumetnea e che potrebbero subire delle riduzioni.
Il tavolo regionale
Della questione questione di cui si è interessata anche la politica regionale con l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, che ha annunciato di voler convocare un tavolo con la governance delle FCE e i sindacati “per via dei paventati ridimensionamenti delle corse in particolare tra riposto e Catania – si legge – nonché del nuovo sistema tariffario”.
La posizione della Fce
Il coronavirus e le sue conseguenze costringono a ripensare il trasporto pubblico locale, stando almeno l’esperienza della Ferrovia Circumetnea di Catania alle prese con una fase di rilancio dopo il lungo stop.
In attesa dell’incontro abbiamo chiesto al direttore generale dell’azienda, Salvatore Fiore, di spiegare cosa sta accadendo e quali le soluzioni adottate per affrontare questo periodo di difficoltà. “Stiamo riorganizzando tutto il servizio – afferma Fiore. Innanzirtutto, abbiamo inaugurato la tariffa unica, che dà la possibilità di avere un’offerta più omogenea nell’arco della giornata”.
La tratta per Riposto
“La tratta per Riposto non sarà interessata da alcun cambiamento – garantisce Fiore. Il servizio resta uguale – dice – ma sarà effettuato su gomma. Per quanto riguarda i treni di superficie – aggiunge – dobbiamo soggiacere a una serie di restrizioni che derivano dalla ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie n.d.r.), di cui siamo parte, per cui siamo costretti a utilizzarne meno Ma abbiamo compensato con gli autobus che effettuano lo stesso servizio”.
Gli investimenti previsti
Il direttore generale della FCE spiega anche come l’azienda sia investendo sulle infrastrutture realizzando il binario nuovo e lavorando ad alcune stazioni, come quella di Randazzo. “All’incontro che convocherà l’assessore Falcone, spiegheremo cosa stiamo facendo. L’obiettivo rimane quello di spostare tutto su ferro – sottolinea – ma, in questa fase, siamo costretti a garantire l’offerta con i bus. Per questo abbiamo istituito “Unica FCE”, un biglietto unico per differenziare l’offerta per gli utenti”.
Le difficoltà
“Consideriamo che la fase che stiamo attraversando è molto delicata anche dal punto di vista economico – evidenzia Fiore – e dobbiamo ottimizzare i costi. Abbiamo avuto un crollo dell’utenza scolastica e quindi dell’utenza in generale, eppure stiamo continuando a investire e non abbiamo cassaintegrato alcun lavoratore. Stiamo avviando la gara per acquistare 7 treni di superficie – conclude – che consentiranno di aumentare ulteriormente l’offerta”.
L’aumento del biglietto
Sul web si moltiplicano i post sugli aumenti dei biglietti. Tra questi, quello di Lungomare Liberato, che denuncia “Mentre ancora scandalosamente manca un abbonamento integrato per tutti i mezzi pubblici dell’area metropolitana, la Ferrovia Circumetnea ha pensato di aumentare le tariffe eliminando anche l’economico biglietto di andata e ritorno” – si legge. “Abbiamo adeguato le nostre tariffe a quelle di Trenitalia – replica Fiore che ribadisce come “aver attivato il biglietto unico per fornire maggiore offerta.
Quanto all’abolizione del biglietto di andata e ritorno, il Direttore generale specifica come la Fce abbia “adeguato il sistema tariffario, ormai superato. Ma utilizzando dropticket – conclude – si possa risparmiare fino al 10%”.