I vaccini da completare e il caso Samot: "Aspettiamo le dosi"

I vaccini da completare e il caso Samot: “In arrivo le dosi”

Le proteste per le priorità e la richiesta di copertura. A che punto è la situazione.

PALERMO- Ma perché, nella teoria burocratica-nazionale della vaccinazione e nell’organizzazione concreta, per esempio, accade che gli operatori della Samot non sono stati ancora coperti e protetti dal Covid?

“Non siamo stati vaccinati”

La Samot (società di assistenza ai malati oncologici e terminali) copre il territorio con le cure palliative, incontra i sofferenti, cerca, sotto il coordinamento della Sanità pubblica, di intervenire dove la notte è più scura, specialmente in tempo di Covid. Si occupa di circa centocinquanta persone, a Palermo e provincia, e di ottocento in tutta la Sicilia. Sono medici, infermieri, operatori socio-sanitari che entrano nelle case, che offrono sollievo ai malati e che sono a rischio. Eppure, racconta Tania Piccione, responsabile della centrale operativa: “Ancora, in larghissima parte, non siamo stati vaccinati. Hanno provveduto al personale dell’Asp, promettendo che poi sarebbe toccato al privato accreditato. Non è andata così”.

“Gli operatori positivi”

“Forniamo un livello essenziale di assistenza – dice la dottoressa Piccione -. Siamo a contatto con la popolazione. Alcuni dei nostri operatori si sono positivizzati. Ci hanno spiegato che ci sono difficoltà, che, forse, la settimana prossima… Hanno vaccinato gli otto operatori del nostro ‘Team Covid’ che si occupa di pazienti positivi. Noi siamo circa trecento. Non registriamo casi gravi, per fortuna, ma, in qualche situazione, abbiamo temuto che potessero diventarlo”. Insomma, l’obiezione sembra logica: tutti i soldati che vanno al fronte sono uguali, oppure no? Una domanda che cozza contro la realtà e l’approvvigionamento con il contagocce, per questioni che non sono né siciliane, né palermitane.

“Aspettiamo le nuove dosi”

“Attendiamo le dosi di vaccino – spiega il commissario per l’emergenza a Palermo e provincia, Renato Costa -. Noi siamo prontissimi e, se fosse dipeso da noi, avremmo raggiunto da tempo gli obiettivi del target, completando la copertura per tutto il personale sanitario. Non siamo stati noi, in Sicilia, a stabilire le regole che hanno definito la priorità per i dipendenti delle aziende sanitarie”.

Si spera in febbraio

Il calendario è fitto, la fila è lunghissima. Ci sono pure gli anziani delle Rsa, delle case alloggio nella classifica delle urgenze. A breve, a Palermo, arriveranno nuove scorte di Pfizer per completare i richiami, con altre di Moderna. Si spera di avviare le nuove vaccinazioni da metà febbraio. Ma è una complessa tempistica mondiale in cui, appunto, ci siamo pure noi.

Aggiornamento: da fonti Samot si comunica di un incontro all’Asp da cui è scaturito l’impegno di vaccinare gli operatori, non appena le dosi saranno disponibili.


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