CATANIA. Il Gup di Catania, Alessandro Ricciardolo, ha rinviato a giudizio per voto di scambio il geologo Giovanni Barbagallo, il ‘pentito’ Gaetano D’Aquino, e i boss Vincenzo Aiello e Rosario Di Dio. La prima udienza del processo sarà celebrata il prossimo 4 luglio davanti la terza sezione penale del Tribunale del capoluogo etneo. Il procedimento nasce da un filone dell’inchiesta Iblis per il quale è pendente il processo col giudizio abbreviato condizionato per l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’udienza preliminare per suo fratello Angelo, ex deputato nazionale del Mpa. Il capomafia Vincenzo Aiello, è considerato ‘reggente’ della cosca Santapaola e uomo di collegamento con Cosa nostra palermitana, mentre Rosario Di Dio è il presunto boss di Ramacca (entrambi sono imputati nel processo ordinario Iblis); il geologo Giovanni Barbagallo (condannato a 9 anni e 4 mesi col rito abbreviato Iblis) è considerato il ‘collettore’ tra mafia, politica e imprenditoria; il collaboratore di giustizia Gaetano D’Aquino è un ex esponente della cosca Cappello, per il quale la Procura aveva chiesto l’archiviazione. Secondo l’accusa “in concorso tra loro e con il concorso morale di Angelo e Raffaele Lombardo nelle qualità di esponenti delle associazioni di tipo mafioso Cosa nostra i primi tre e il clan Cappello il quarto, in cambio di generiche promesse di aiuti ricevute dai fratelli Lombardo direttamente e per interposta persona per il rilascio di concessioni e di autorizzazioni, per l’aggiudicazioni di appalti, per l’elargizione di pubbliche erogazioni per assunzione di impieghi a favore di appartenenti (…) promettevano e somministravano denaro e altre utilità a più elettori per ottenere il voto in favore di Angelo Lombardo candidato alle elezioni politiche del 2008 alla Camera dei deputati e del Mpa di cui Raffaele Lombardo é leader politico”.
Si tratta dei boss Di Dio e Aiello; del geologo Barbagallo; del pentito D'Aquino. La prima udienza del processo sarà celebrata il prossimo 4 luglio davanti la terza sezione penale del Tribunale del capoluogo etneo.
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