PALERMO – Non si ferma la strage nel Mediterraneo: nel corso del salvataggio di due gommoni al largo della Libia sono morti quattro migranti, mentre sono state salvate circa 200 persone. Le operazioni sono state coordinate dalla Guardia costiera. Un primo gommone è stato soccorso dalla Nave Diciotti che ha tratto in salvo 100 migranti. Sul secondo gommone, una nave di Medici senza Frontiere ha recuperato un cadavere: inoltre, durante le operazioni di soccorso degli altri 100 migranti il gommone si è rotto e sono morte altre 3 persone.
E domani mattina arriverà al porto di Palermo la nave Dattilo della Marina Militare con a bordo oltre mille migranti e 10 salme. I migranti di varia nazionalità saranno accolti dalla task force coordinata dalla prefettura di Palermo.
Medici senza frontiere sottolinea che il 2016 si conferma l’anno più nefasto per le morti nel Mediterraneo, con un tragico record di 4.200 vittime. “Di fronte a questo nuovo vergognoso record, l’Unione Europea non può continuare a far finta di niente e farsi complice di questa tragedia sempre più imponente. Servono con urgenza vie legali e sicure che consentano a persone disperate di trovare sicurezza in Europa senza rischiare, o perdere, la propria vita”, ha dichiarato Tommaso Fabbri, capomissione di Msf in Italia.
Oggi, la nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere è approdata nel porto di Catania con 867 profughi soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Tra di loro anche 119 donne e otto bambini di cui quattro neonati di pochi mesi. Una delle sette donne in stato di gravidanza ha accusato le doglie subito dopo lo sbarco ed è stata trasferita d’urgenza in ospedale. Un’altra donna è stata ricoverata all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dopo il trasporto in elisoccorso da Lampedusa, perché fosse curata dopo l’aborto avvenuto in mare sul barcone. non c’è l’ha fatta invece una donna originaria del Mali, trentenne, che è stata sbarcata a Pozzallo già priva di vita, sotto gli occhi dei due figli di 8 e 6 anni (leggi la notizia qui).