Il 26 marzo torna l'ora legale, se permanente farebbe risparmiare oltre 300 milioni - Live Sicilia

Il 26 marzo torna l’ora legale, se permanente farebbe risparmiare oltre 300 milioni

Sarebbero anche prodotto 200.000 tonnellate di CO2 in meno

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo tornerà l’ora legale, con le lancette degli orologi che alle 2 andranno spostate un’ora in avanti. Lo ricorda la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenere l’ora legale tutto l’anno.

In base alle stime di Sima solo nel 2023 l’adozione dell’ora legale permanente tutto l’anno produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe se nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. “A tutto ciò – si spiega – si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria”.

“L’abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini” – aggiunge il presidente Sima, Alessandro Miani. Per tali motivi Sima chiede oggi al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.

Il Codacons promuove a pieni volti la proposta della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) di adottare l’ora legale permanente come forma di contrasto al caro-energia. “Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora legale a ora solare, e in base ai nostri sondaggi l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno – spiega il presidente Carlo Rienzi – I costi relativi al passaggio all’ora legale a quella solare e viceversa sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due”. “Il passaggio ora legale/ora solare, dunque, determina costi sociali e perdite produttive decisamente superiori ai benefici determinati dal cambio orario, e in questo momento di grave crisi energetica adottare l’ora legale tutto l’anno consentirebbe notevoli risparmi sui consumi”, conclude il presidente Codacons.

Assoutenti si schiera a favore della proposta lanciata da Sima di adottare l’ora legale permanente in Italia. “Siamo pienamente favorevoli al mantenimento dell’ora legale tutto l’anno, perché comporterebbe evidenti risparmi di energia in un momento in cui si chiede ai cittadini di ridurre i consumi energetici per far fronte alla crisi – spiega il presidente Furio Truzzi – Al tempo stesso però chiediamo al Governo di prorogare gli sconti su Iva e oneri di sistema su luce e gas che scadranno il prossimo 31 marzo”. “In tale direzione chiediamo alla premier Meloni un decreto urgente che introduca in Italia l’ora legale permanente come fatto da altri stati e proroghi il taglio di Iva e oneri di sistema in bolletta – prosegue Truzzi – Ricordiamo infatti al Governo che se gli sconti non saranno prorogati le bollette del gas sono destinate a salire di 703 euro annui a famiglia a partire da aprile, portando la bolletta media a quota 1.913 euro con aumento del +58%, mentre per la luce si spenderebbero 386,37 euro in più a famiglia, con la bolletta media a 1.820 euro (considerando le tariffe oggi in vigore) e un incremento di spesa del +27%”. 


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