PALERMO- Erano le 22.30 circa quando è andata via la luce. Un black out nell’intero palazzo o un sovraccarico isolato? Si sarà fatto questa domanda l’anziano che, insieme alla moglie 74enne è finito nel mirino di due malviventi senza scrupoli che l’hanno bloccato non appena ha aperto la porta, immobilizzando la coppia con alcune fascette di plastica solitamente utilizzate dagli elettricisti. L’uomo è uscito da casa per recarsi al piano terra e raggiungere il proprio contatore, proprio come i due rapinatori avevano previsto.
Quella porta ha segnato il confine tra la tranquilla serata di due anziani coniugi e un’avventura terribile, in cui il terrore ha fatto da protagonista. Nonostante i due rapinatori non fossero armati, infatti, le loro minacce e i loro movimenti hanno lasciato il segno. Segni lasciati anche fisicamente sull’anziano, che nel pomeriggio si è recato in ospedale per alcuni controlli al naso, che sarebbe rimasto fratturato in seguito ad un pugno subito da uno dei ladri. Mentre i malviventi passavano al setaccio l’appartamento, infatti, la coppia avrebbe tentato di chiedere aiuto, i due avrebbero anche urlato, ma a quell’ora, chi abita nel palazzo aveva la televisione accesa. E nessuno si è accorto di nulla. A partire dai vicini di pianerottolo, che parlano di una coppia tranquilla, di due persone perbene che non hanno nemici, che si fanno volere bene.
L’anziano, ex dipendente del Banco di Sicilia in pensione, non avrebbe avuto alcun modo di reagire. Il buio, le minacce, la paura, poi le mani bloccate. E infine anche quel pugno che sarebbe stato sferrato per farlo zittire. I due rapinatori volevano fare razzia di tutto quel che di valore trovavano, nel silenzio. E così è stato. “La delinquenza non ha confini – dice un residente della zona – qui non siamo in un quartiere periferico, eppure, negli ultimi mesi, i malviventi hanno preso di mira più volte chi abita qui”. Una zona residenziale dove abitano molti anziani, via Marchese di Villabianca. Dove il ladro, forse, pensa di andare a colpo sicuro: “Sono certo – dice un vicino di casa dei due coniugi – che chi ha organizzato il piano sapeva che a casa avrebbe trovato roba di valore. Ultimamente – precisa – alcuni operai avevano effettuato dei lavori nell’appartamento. Non mi stupirebbe che qualcuno abbia escogitato tutto proprio durante quei giorni”.
E c’è paura, adesso, tra i residenti: “Il cancello all’esterno del palazzo resta spesso aperto – racconta una ragazza che abita al primo piano – e la porta interna è aperta. Non c’è portiere, ci affidiamo alla fortuna. ma dopo questo episodio siamo terrorizzati”. Così come lo è una donna che lavora in uno studio legale che si trova al piano terra: “Prima di aprire la porta, da ora in poi, starò attenta. A volte si sottovaluta il pericolo fino a quando qualcosa di spiacevole non riguarda da vicino”. E quello che ha riguardato da vicino la coppia indifesa di anziani, senza figli e senza nessuno da potere avvisare, è un vero e proprio shock. Provati psicologicamente sono stati trasportati in ospedale, ma le cure dei medici non potranno cancellare il ricordo di una violenza davanti alla quale si sono sentiti impotenti.