Il compleanno di Mr. Nakajima: dove andrà e chi sarà con lui a Palermo

Il compleanno di Mr. Nakajima: dove andrà e chi sarà con lui a Palermo

La ricorrenza dell'imprenditore giapponese. E la città si divide

PALERMO- Mr. Kaoru Nakajima atterrerà all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ il prossimo tre novembre e darà ufficialmente il via alla sua fastosissima festa di compleanno. Il magnate giapponese compie settantatré anni ma sembra che la ricorrenza in pompa magna riguardi, nel suo significato più intimo, il settantesimo rintocco, rinviato, nella sua celebrazione opulenta, causa pandemia Covid.

La scelta di Palermo

Perché il ricchissimo imprenditore – che è anche autore di canzoni di successo – ha scelto proprio Palermo per offrire ai suoi mille e quattrocento ospiti, alloggiati all’Hotel Delle Palme e a Villa Igiea, un ricordo indelebile? Pare che si sia imbattuto nel sito del Teatro Massimo e che ne sia rimasto incantato. Non sappiamo se Mr. Nakajima intrattenga una sequela da appassionato con l’opera lirica, ma è probabile, visto che lo raccontano amico del maestro Muti. E chissà se una suggestione in più, un legame aggiuntivo con l’Italia, è stata la Madama Butterfly di Giacomo Puccini che tratteggia la vita tragica della dolce Cio Cio San…

Gli incontri e gli ospiti

Il quattro novembre ci sarà un incontro con il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, a villa Niscemi. Il cinque è fissato il clou, con due eventi, rispettivamente al Teatro Massimo e al Teatro Politeama. Uno degli artisti che si esibiranno al Massimo è il cantante Matteo Bocelli, figlio di Andrea. Ci sarà pure un nome di grido del Sol Levante. L’organizzazione, con il marchio di Jimmy Pallas, manager di calibro internazionale, ha prenotato dal 29 ottobre fino al 5 novembre, con il tacito e naturale patto di non interferire con il cartellone di piazza Verdi che prevede, in giorni sovrapposti, il Don Giovanni diretto proprio da Muti. Trapela qualche cifra: il Teatro Massimo avrebbe ricevuto un cachet di 100mila euro.

E Palermo si divide…

E Palermo che fa? Si divide, seppure non in parti uguali. Sui social c’è una fazione maggioritaria che apprezza la spedizione, per i ricavi dell’indotto e perché è sempre un bel vedere quando si parla della città per cronache che non riguardino le ammazzatine, i disservizi e il degrado. Altri, invece, esprimono un fermo diniego per il potere dei soldi che compra (quasi tutto), rivendicando una aristocratica purezza di intenti. Chissà come si dice in giapponese nemici della contentezza.


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