Il corto dell'ennese Vigore |La prima a Venezia - Live Sicilia

Il corto dell’ennese Vigore |La prima a Venezia

"La viaggiatrice" è la storia di un'immigrata.

Premio MigrArti
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VENEZIA – Concorrerà al “Premio MigrArti” – sezione interamente dedicata ai corti e ai docufilm che vedono il coinvolgimento diretto dei nuovi italiani – l’ultimo lavoro del giovane regista ennese Davide Vigore presente alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con “La viaggiatrice”, cortometraggio che sarà proiettato nella serata di domani, sabato 4 settembre in anteprima assoluta.

“Sono molto contento, felice. Essere a Venezia – racconta Vigore – in uno dei principali Festival al mondo e avere la possibilità di confrontarmi con altri registi internazionali mi suscita davvero tanta emozione. Ne “La Viaggiatrice” racconto la storia di Hind (Eurydice El-Etr), una giovane ragazza straniera che perde la giovinezza vivendo e lavorando a casa di un’anziana signora (Serena Barone), in un ambiente quasi claustrofobico dove il tempo che passa è scandito da pillole, preghiere e faccende di casa. Una sorta di presente continuo in realtà ed infatti il tempo rientra nei temi che ho scelto di trattare. È certamente un film di sensazioni il mio in cui la solitudine della protagonista viene consolata nello stesso momento in cui la sera entra nella sua camera, si chiude e lì immagina, sogna. Tutto questo l’ho potuto creare anche grazie a Daniele Ciprì che – oltre ad essere uno dei più grandi Direttori della fotografia – credo sia tra i pochi che riescono a trasmettere le sensazioni di cui parlavo e di cui il mio film, dove c’è poca parola peraltro, necessita. Da un punto di vista umano avere accanto un maestro della fotografia come lui è stato davvero importante: ci siamo sempre trovati sulla stessa linea, a volte non ci parlavamo neanche, bastava uno sguardo. È stato sempre al servizio del film, un vero professionista: il primo ad arrivare sul set l’ultimo ad andare via. Adesso – conclude il regista – voglio solo godermi il momento anche se ancora non ho metabolizzato il fatto che sarò lì, che il lavoro sarà giudicato da Ferzan Ozpetek, di cui ho grande stima. Vado lì con lo spirito di vivere la kermesse al meglio, di conoscere altri autori, di percepire ciò che il film susciterà agli spettatori. Venezia sarà sicuramente un momento di confronto, di analisi di quanto si è fatto e tutto ciò mi dà stimoli per il futuro. Non ho nell’immediato dei progetti: ci si sente sempre un po’ svuotati quando si finisce un lavoro e voglio solo godermi questo momento”.

Prodotto dall’Associazione Culturale Don Bosco 2000 e dalla società di produzione Amira 3, grazie anche al contributo del Ministero dei Beni Culturali (Mibact), “La viaggiatrice” è un film in cui le grida di dolore per una giovinezza perduta e per una triste vecchiaia diventano silenzi. Un film in cui la più grande pazzia di una ragazza è camminare su un piede sulla riga gialla che costeggia un treno, quasi un limite tra lei e l’atteso ragazzo che ama da lontano, tra la vita che vive e quella che sogna di vivere. Hind danza sotto le luci del lampadario della sua cameretta, si trucca e si strucca davanti allo specchio, vive tra quattro mura ora come fossero braccia pronte a proteggerla, ora come fossero mura invalicabili, convinta che il ‘coraggio è l’unica cosa che abbiamo per cambiare le nostre vite’.


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