Il Dalai Lama e i migranti | "In Sicilia compassione" - Live Sicilia

Il Dalai Lama e i migranti | “In Sicilia compassione”

"Sono nostri fratelli in difficoltà".

La visita a Palermo
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PALERMO – “In Europa c’è un gran flusso di migranti e rifugiati noi non dobbiamo discriminarli per religione, colore della pelle. Perché sono oggetto della pratica della nostra compassione e accoglierlo tutti nello stesso tempo”. L’ha detto il Dalai Lama a Palermo, in conferenza stampa. “Fin dall’inizio della crisi avremmo dovuto considerare i migranti come fratelli e sorelle che stanno affrontando grandi difficoltà ed avere un rifugio” ha aggiunto. “I tibetani sono 150 mila pensiamo di ritornare e ricostruire il nostro posto – ha affermato – quando non ci saranno problemi. Noi dobbiamo accoglierli. Le nazioni che ospitano per prima dovrebbero offrire educazione e istruzione ai bambini, mentre chi è più grande dovrebbe avere addestramento tecnologico per poi cosentine loro di tornare mente le Nazioni che li accolgono dovrebbero poi continuare ad aiutarli”.

“Qui in Sicilia state praticando la compassione per gli altri, state accogliendo i migranti. Vi prendete cura di loro e vi ringrazio per questo. Nel mondo ci sono tanti individui che praticano l’altruismo e anche qui, – ha aggiunto – dalla Sicilia credo che dovrebbe partire un coordinamento mirato a ricostruire le distruzioni dei luoghi da cui arrivano i migranti”. “Noi dobbiamo accogliere migranti, pensare di pacificare, e pensare alla ricostruzione. Noi Tibetani, abbiamo trovato rifugio – ha detto – in una nazione democratica. Penso che gli individui, i gruppi, le organizzazioni possono aiutare gli altri e se ci fosse un coordinamento questo può essere molto efficace”.

E ancora: “Guardo all’inizio del secolo passato, se una nazione dichiarava guerra a una nazione vicina tutti dichiaravano guerra e andavano a combattere. Con la guerra del Vietnam molte cose sono cambiate, tanta gente ha cominciato a protestare. Questo indica che l’umanità sta maturando in meglio, rifiuta questo messaggio di guerra e vuole ottenere la pace. Prendete per esempio la Carta di Palermo, non credo che alla fine della seconda guerra mondiale i siciliani erano propensi a cose di questo tipo” ha aggiunto il Dalai Lama. “Se pensiamo a Mussolini aveva delle idee molto diverse, violente per quanto riguarda il Nord Africa e la Tunisia. In Germania – ha detto – i nazisti non consideravano umani altri esseri umani, come gli ebrei, ora la situazione è cambiata. Ora la situazione è completamente diversa. L’Unione europea è arrivata con la spinta della Francia e della Germania”.

Poi la risposta a chi gli chiedeva un messaggio da dare ai potenti della terra: “Stati Uniti e Corea del Nord si stanno fronteggiando con tanta durezza, se avvenisse qualcosa e ci fosse un olocausto nucleare ci sarebbe una reciproca distruzione. Qualsiasi conflitto umano si risolve con il dialogo cercando di connettersi con l’altro, altrimenti se si risponde con rabbia la controparte risponde con più rabbia. Non è possibile risolvere i conflitti con l’uso della guerra. Questo è il secolo del dialogo. Se le persone prendono a cuore quello che ho detto. Questo è il messaggio: amore e compassione. Io sono persona questo è il messaggio”.

*Aggiornamento ore 12

“Anche l’uso sbagliato della religione può essere distruttivo. Denominare un certo tipo di religione come terrorismo è sbagliato. Il terrorismo è qualcosa che fa male agli altri e se fa male agli altri, non non sei più buddista, non sei più musulmano. Un vero musulmano mai uccide, un vero buddista mai uccide. È sbagliato titolare con frasi come terrorismo islamico perché la gente si fa un’idea sbagliata”. Lo ha detto il Dalai Lama, a Palermo durante la conferenza Conferenza sull'”Educazione alla Gioia”, in corso al Teatro Massimo.


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