Il "day after" nel Pd |Lupo tiene, tensione tra correnti - Live Sicilia

Il “day after” nel Pd |Lupo tiene, tensione tra correnti

Giuseppe Lupo, segretario del Pd

Lupo ancora una volta ha resistito all'attacco dell'ala cracoliciana. Che oggi con Panarello critica il segretario e chiede un chiarimento. L'Udc cerca di rasserenare gli animi nella coalizione, dopo il grande lavoro dietro le quinte di Leanza. Il rischio è una balcanizzazione della maggioranza

PALERMO- Nel day after che segue allo show dei franchi tiratori all’Ars, il primo comunicato ufficiale che racconta il malessere che attraversa la maggioranza lo firma Filippo Panarello. Il deputato vicino ad Antonello Cracolici parla di “gestione improvvida del passaggio d’aula che ha portato all’elezione, comunque positiva, del presidente dell’Ars” e che “ha permesso ai berlusconiani di Sicilia di apparire interlocutori privilegiati”. Eccolo il mal di pancia di quel pezzo del Pd fortemente imputato di aver voltato le spalle all’intesa raggiunta dal segretario Giuseppe Lupo, destinatario della bordata di Panarello. “Tra i gruppi parlamentari che sostengono Crocetta si è creato un fortissimo disagio, che va superato attraverso un chiarimento politico che rilanci il progetto del presidente della Regione, a partire dalle battaglie per la legalità e per una netta rottura con un passato di malgoverno e clientelismo”, prosegue Panarello. Che dice a voce alta ciò che altri sussurrano.

Pronto però arriva il distinguo del suo ex compagno di corrente, Giovanni Panepinto: “Sono certo che il gruppo del Partito Democratico in questa legislatura darà il suo supporto leale e coerente al governo e al programma del presidente Crocetta che è stato fortemente voluto e sostenuto dal Pd”, dice il deputato dell’Agrigentino. Che però, parlando del dibattito “franco” nel Pd, tira una stoccata a “qualche dirigente trascorra le sue giornate a costruire movimenti al di fuori del partito, per potersi garantire una ricandidatura”. Si legge Beppe Lumia, attivissimo nella costruzione del nuovo partito crocettiano.

Non c’è dubbio che quanto è andato in scena ieri all’Ars ha lasciato ferite nella coalizione crocettiana. E soprattutto all’interno del Pd. Gianpiero D’Alia intervistato da Live Sicilia ha gettato acqua sul fuoco, minimizzando la vicenda dei franchi tiratori e invitando a guardare avanti. Ma l’aria che tira è pesante. “Il rischio è che da qui si arrivi a martedì in un clima da liberi tutti, in cui prevalgono solo i rapporti personali”, commenta un deputato della coalizione crocettiana. Uno scenario da Balcani. Sì, perché le trattative per comporre l’ufficio di presidenza e le commissioni si faranno adesso ben più complicate. L’aria nel Pd è pesante, con il segretario Lupo che ancora una volta, l’ennesima, sembra scampato alla trappola dei suoi stessi compagni di partito. In particolare, di quella parte dei democratici che non digerisce le intese con il Pdl (e rimprovera al segretario un eccesso di disinvoltura nelel trattative con i berluscones) e dialogherebbe più volentieri con quel blocco sicilianista targato Lombardo-Miccichè rimasto alla finestra.

Ieri mattina alla fine della prima chiama, l’agguato era stato intercettato dai più navigati sherpa della maggioranza, con in testa l’esperto Lino Leanza. Il grande tessitore di intese si è mosso in tempo reale per sventare l’impallinamento di Giovanni Ardizzone, giocando la carta del dialogo con i banchi del centrodestra. È lui uno dei vincitori del drammatico round di ieri, insieme all’inaffondabile Lupo. E al Pdl, che complici le divisioni in casa d’altri ha schivato il possibile boomerang mediatico legato alle accuse di inciucio. E non è un caso forse che quando Ardizzone ha totalizzato quota 46, attorno a lui c’erano per lo più deputati del Pdl. Il rapporto con i berluscones si chiude però all’intesa istituzionale e D’Alia assicura che non andrà oltre. L’obiettivo, ripete il segretario dell’Udc richiamando lo stesso Crocetta, è di dialogare con tutti. Il problema è che in questa fase il dialogo è più complicato soprattutto tra gli esponenti della stessa coalizione. Oggi un deputato, quando gli si chiedeva quante delle presidenze di commissione andranno alla coalizione di Crocetta, rispondeva con un sorriso amaro: “Quale coalizione?”.

Il weekend dovrebbe servire per placare gli animi e riallacciare le comunicazioni, in vista del passaggio cruciale della settimana prossima. La sua parte dovrà farla anche Crocetta, che ieri forse sperava in un epilogo diverso a Sala d’Ercole. Dal governatore non è arrivato nemmeno un comunicato di felicitazioni al nuovo presidente dell’Ars. Ma i mal di pancia, ha detto ieri Ardizzone, si curano. Sempre che non li si voglia far degenerare in qualcosa di peggio.

 


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