PALERMO – “L’Ars ha commesso un errore clamoroso. Ma c’è tempo per rimediare”. Il primo a raccogliere la sfida lanciata da Live Sicilia è il capogruppo della più numerosa forza politica in Assemblea. Baldo Gucciardi guida il drappello dei parlamentari del Pd a Sala d’Ercole, ed è categorico: “Il decreto Monti va applicato integralmente in Sicilia. Le specialità dello Statuto dovrebbero essere utilizzate per risolvere i problemi dei siciliani, non per ‘salvare’ mille euro di indennità”.
Insomma, il Pd è d’accordo. La Sicilia deve uniformarsi al resto d’Italia.
“Noi siamo sempre stati convinti di questo. E la rottura in commissione ‘Spending review’, vorrei ricordarlo, si è consumata proprio su questo punto”.
Già, Cracolici si è dimesso in polemica nei confronti di chi voleva ‘traccheggiare’.
“E i fatti hanno dato ragione al nostro deputato. Basti vedere il testo che è stato esitato dalla commissione presieduta poi da Savona”.
Chi ha votato a favore di questo ddl, però, parla di “difesa delle prerogative dello Statuto”.
“Per carità. Le prerogative dello Statuto vanno tutelate, ma non certo per difendere le indennità. Cioè, per difendere un privilegio”.
Lei ha fatto parte di quella commissione. Che clima si respirava?
“Posso dire che la nostra posizione, che era quella contenuta, per intenderci, nell’emendamento Cracolici era in netta minoranza. E in effetti, i due esponenti del Pd – cioè io e Barbagallo – abbiamo votato contro l’emendamento di Savona che cancellava il riferimento al decreto Monti. Con noi, solo i due deputati del Movimento cinque stelle (Cappello e Cancelleri, ndr)”.
Cracolici descrisse, allora, una scena simile a un ‘ammutinamento’. Con una commissione nata all’interno della commissione stessa.
“Io e il collega del Pd Barbagallo abbiamo anche abbandonato i lavori di quella commissione. Quello che stava accadendo era inaccettabile”.
Cosa in particolare? Il fatto di ‘limitare i danni’ sugli stipendi? I trasferimenti ai gruppi…
“Al di là dei singoli provvedimenti era l’idea di fondo a essere sbagliata. Noi dovremmo, semplicemente ricevere un trattamento identico a tutti gli altri consiglieri italiani. Punto. Invece si è fatto passare come una ‘battaglia autonomista’ quello che era una difesa di miseri, e sottolineo miseri, privilegi”.
E in effetti, la commissione è stata istituita proprio col compito di recepire il decreto. E ha finito per ignorarlo del tutto.
“Appunto. I deputati della commissione hanno anche ignorato il mandato che è stato conferito loro dal resto dell’Assemblea. Invece di dare segnali in direzione della buona politica, trasmettiamo un messaggio devastante. La potestà speciale serve per risolvere i problemi ‘speciali’ dei siciliani. L’autonomia dello Statuto è stata tradita”.
Adesso che succede? Voi avete votato contro. E con voi solo i grillini. A favore, invece, si sono espressi, oltre al presidente Savona anche i deputati Turano e Anselmo (Udc), Fontana (Pdl), Formica (Lisa Musumeci), Sudano (Articolo 4), Di Mauro (Partito dei siciliani), Di Giacinto (Lista Crocetta-Megafono). Insomma, il resto delle forze in parlamento.
“Noi siamo fiduciosi. Intanto, ci siamo espressi formalmente in modo contrario sia noi del Pd sia i deputati del Movimento cinque stelle. Ed è già una bella fetta dell’Assemblea. Tra l’altro, poche ore dopo l’approvazione di quel ddl, anche il presidente dell’Ars Ardizzone ha espresso l’auspicio che il testo venisse emendato, in modo da renderlo più aderente al decreto Monti”.
Lei crede, quindi, che i numeri per tornare all’ipotesi di partenza, cioè il recepimento “secco” del decreto Monti si possano trovare.
“Io credo proprio di sì. E comunque, noi abbiamo pronti i nostri emendamenti. A quel punto, in Aula, ogni deputato si prenderà la responsabilità di spiegare ai siciliani per quale motivo debbano essere mantenuti quei privilegi”.
Sembrate molto determinati.
“Guardi, sto leggendo anche i commenti al vostro articolo che lancia una campagna che reputo sacrosanta. Sono stanco, e con me sono stanchi tanti deputati, di essere tirato dentro la massa indistinta dei politici che vogliono difendere i privilegi di casta. La gente ha ragione a lamentarsi. Mentre chiediamo sacrifici ovunque, ci arrocchiamo su posizioni ormai inaccettabili. Il parlamento siciliano, con la decisione della commissione ‘Spending review’ ha commesso un errore enorme. Un autogol. C’è ancora tempo, per rimediare. Spero che adesso anche tutti gli altri miei colleghi se ne rendano conto”.