CATANIA – La “scuola-trappola” di Tremestieri Etneo, uno dei principali Comuni dell’hinterland, è stata chiusa dal dirigente Lucia Maria Sciuto. “Mancano le dotazioni di sicurezza -spiega Sciuto a LivesiciliaCatania- ho fatto realizzare una perizia da uno specialista, ma basta tenere gli occhi aperti per rendersi conto di come stanno le cose”.
L’ingresso, senza via d’uscita, è rappresentato da due porte blindate che si aprono su un corridoio largo poco più di un metro, niente maniglie antipanico e se si aprono le porte si ostruisce il passaggio. O dentro o fuori. Le stanze che ospitano i 75 bambini che ogni giorno frequentano la scuola, si affacciano su balconi senza uscite d’emergenza. Peggio ancora il cortile: un cancello non consente di allontanarsi una volta entrati: una vera e propria trappola. I genitori non ci stanno, uno di loro, Sebastiano Nicotra, ha scritto a LivesiciliaCatania: “Sono il padre di un bambino di 3 anni al quale da domani sarà negato il diritto di andare a scuola. Altri 75 bambini si trovano nelle stesse condizioni di mio figlio”.
L’appartamento, destinato a un improvvisato quanto pericoloso istituto scolastico, è stato confiscato alla mafia ma non è stato mai messo in sicurezza.
“Morale della favola -conclude il genitore- il dirigente scolastico si è visto costretto a dover sospendere tutte le attività didattiche. E’ avvilente essere un padre e vedere che se non ci sono le giuste spinte politiche o economiche in questa nostra società non si riescono ad ottenere risultati”.