Il Diritto alla Città: una riappropriazione degli spazi urbani per Messina - Live Sicilia

Il Diritto alla Città: una riappropriazione degli spazi urbani per Messina

Nel corso della storia, le comunità umane hanno intrecciato il loro destino con quello delle città che hanno costruito. L’evoluzione urbana è stata il riflesso delle speranze, delle lotte e delle conquiste di generazioni passate, ma anche degli spazi che, nel corso del tempo, sono divenuti il palcoscenico della vita quotidiana. Tuttavia, il rapporto tra le persone e i luoghi riconosciuti come “casa” ha subito una trasformazione continua, in linea agli sviluppi urbani e socio-economici del tempo.

In questo periodo di costante cambiamento, è emerso un tema sempre più rilevante: la riappropriazione degli spazi urbani da parte della comunità. Un concetto che indica il desiderio collettivo di influenzare attivamente la forma e la funzione degli ambienti in cui si vive. Oggi, la riappropriazione degli spazi urbani non è solo un’azione fisica, ma un passo considerevole verso il riconoscimento di un nuovo significato di “Diritto alla Città” da parte delle comunità. A livello di benessere sociale e psicofisico, la riappropriazione di spazi urbani rappresenta un’opportunità unica di rigenerazione dell’essere cittadino

Promuovendo l’inclusione, la libertà di movimento in spazi in cui la natura primeggia e il superamento dei confini sociali, il progetto ForestaME del Comune di Messina, incanalato nel programma “PON Città Metropolitane 2014-2020” e finanziato da risorse ReactEu, rappresenta un modello innovativo di riappropriazione urbana.

Una delle sue linee di intervento, in particolare, prevede la riqualificazione di quello che oggi rappresenta un moderno parco urbano, situato sul Colle Cappuccini. La riconsegna ai cittadini messinesi del Parco Aldo Moro testimonia il superamento di quei confini che spesso segregano gli spazi urbani, sottolineando un ritorno resiliente a quello che è il passato della comunità messinese e alla sua storia. All’interno del Parco, sono visibili i resti del Forte Vivonne, una struttura militare del Seicento, costruita dagli spagnoli per controllare strategicamente gli ingressi al Porto di Messina, che rappresenta oggi una parte della storia passata e futura della città.

Grazie al progetto ForestaME, la storia del Parco Aldo Moro viene riportata alla luce insieme alla volontà da parte della comunità di usufruire del suddetto spazio, considerandolo come un luogo di inestimabile valore e di cui avere cura nel tempo. Tra gli interventi previsti all’interno del Parco Aldo Moro, vi è anche la piantumazione di molteplici  specie  arboree:  alberi  e  arbusti  contribuiranno  ad esaltare la bellezza del parco, offrendo, al tempo stesso, molteplici benefici per l’ambiente circostante e per la comunità.

Gli spazi aperti immersi nel verde, infatti, contribuiscono a creare un ambiente più salubre per le attività da svolgere all’aperto, promuovendo la socializzazione e il relax. La riqualificazione ambientale non solo trasforma il Parco Aldo Moro in un luogo di incontro e svago, ma sottolinea anche l’impegno della comunità nei confronti della sostenibilità ambientale, uno dei valori cardine del progetto ForestaME. Il Parco Aldo Moro oggi non è solo uno spazio fisico, in cui rilassarsi e godersi la tranquillità immersi tra il verde, ma un manifesto del “Diritto alla Città” di Messina, inserito in una società che aspira ad una partecipazione attiva e inclusiva per il raggiungimento di un benessere comune.

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