PALERMO – Un lungo corteo ha accompagnato i feretri in chiesa. Lo Zen oggi si è fermato per l’addio ad Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio uccisi la scorsa settimana in via Rocky Marciano, a pochi metri dalla loro abitazione. Un grande striscione con le foto delle due vittime è stato appeso nei giorni scorsi tra i padiglioni del quartiere, dove sono stati lasciati fiori e messaggi da decine di residenti della zona.
Anche oggi, il quartiere si è stretto attorno alla moglie e al figlio minore di Antonino Lupo, che hanno poi raggiunto la chiesa San Filippo Neri, dove è stato celebrato il funerale. Davanti alla chiesa, centinaia di palloncini bianchi. Rabbia e dolore tra chi ha salutato per l’ultima volta padre e figlio, freddati a colpi di pistola da Giovanni Colombo, che il giorno dopo si è costituito.
Il 26enne si è presentato al comando provinciale dei carabinieri insieme al suo avvocato il giorno dopo l’omicidio ed ha confessato. Era già stato condannato a due anni per rissa aggravata nell’ambito della vicenda che portò alla morte di Aldo Naro, il giovane medico di San Cataldo ucciso nel febbraio del 2015 in discoteca, al Goa. I colpi sarebbero stati esplosi dopo una lite avvenuta in strada, ma le indagini della squadra mobile, coordinata dalla procura, sono ancora in corso.
Giacomo era un giovane pugile, il giorno prima dell’omicidio aveva compiuto 19 anni. “Sarebbe diventato un grande campione – dice l’amico Francesco – da lui ci sentivamo tutti protetti. Non potremo mai dimenticare quella sera terribile, quando abbiamo sentito quei colpi. Giacomo resterà nei nostri cuori”.