PALERMO – Un omicidio, un caso giudiziario mai risolti. Dal blitz dei carabinieri contro la mafia di Bagheria emerge la storia di un delitto di mafia.
Giovanni Quartararo, 28 anni, era nato Palermo, ma viveva a Bagheria. Alle spalle aveva qualche piccolo precedente per furto. I killer lo freddarono in macchina la sera del 17 settembre 2006 mentre percorreva la strada che da Ficarazzi conduce a Bagheria. È stato il pentito Sergio Flamia ad aprire una nuova prospettiva di indagine. Solo che il personaggio chiave è morto: si tratta di Bernardo Provenzano.
Ecco il racconto di Flamia: “Nel 2004 arriva un pizzino a Onofrio Morreale di Bernardo Provenzano dove gli chiede Provenzano di ammazzare e fare sparire stu Giovanni Quaertararo picchì è un ladro di bestiame, di automezzi di lavoro, dici va facennu un mare di danno… arrivavano da diversi paesi, da diverse zone lamentele che questo Giovanni Quartararo rubasse degli animali, mezzi da lavoro tipo escavatori, pale meccaniche, che poi rivendeva oppure restituiva tramite richiesta di estorsione al legittimo proprietario ed era stato condannato a morte da.. già a quel tempo.. ”.
Il piano entrò nel vivo: “Si organizza che dovevamo portarlo nella stalla dei fratelli Scaduto… ma non è stato possibile perché non si è presentato all’appuntamento… mentre eravamo là che aspettavamo io e Onofrio Morreale, Giuseppe Comparetto e Carmelo Bartolone non è arrivato nessuno e ce ne siamo andati”.
Dopo un anno e mezzo però, “dopo l’operazione Grande Mandamento che erano stati arrestati Morreale e Bartolone effettivamente ammazzano a questo Quartararo detto u tedesco… so che c’era una condanna a morte di questo perché era arrivato un pizzino di Provenzano… però non so chi è stato ad ammazzarlo”. In realtà in un successivo verbale Flamia ha fatto il nome di almeno uno dei presunti killer. E ora si cercano riscontri.