Disagi psichici, dramma, commedia, tensione erotica e romanticismo accennato: “Il lato positivo- Silver Linings Playbook”, film diretto da David O. Russel, riesce ad unire e tenere insieme le sue diverse anime conducendo lo spettatore verso la scoperta di una comicità accattivante, spesso amara. Tramite uno stile fresco, strategiche scelte musicali e interpretazioni brillanti, la pellicola, è animata dalla costante ricerca di una redenzione, di una seconda opportunità, di un cambiamento interiore prepotente e sofferto.
Bradley Cooper, si cala nei panni di Pat Solitano, un uomo affetto da un disturbo bipolare capace di alternare, nel giro di pochi minuti, momenti di ottimismo eccessivo a cadute improvvise e scatti d’ira. Il protagonista, dopo aver perso la testa ed essere stato internato a causa di problemi coniugali, è deciso a riprendere in mano le redini della propria vita e a ricostruire il proprio futuro.
L’intero lungometraggio, è percorso da un ricordo ossessivo, una sequenza ricorrente che tormenta Pat: la moglie che lo tradisce nella doccia di casa, la violenta reazione contro il malcapitato amante e il successivo internamento in una clinica psichiatrica. Le silver linings, fodere d’argento, rappresentano, dunque, le buone intenzioni che Pat s’impone di seguire in modo da riconquistare la moglie. Ma i piani dell’uomo sono sconvolti dall’incontro con la tormentata e attraente Tiffany (Jennifer Lawrence), isolata dalla comunità a causa dell’atteggiamento promiscuo assunto dopo la morte del marito.
Tiffany è tanto bella quanto oscura e, il suo vuoto interiore è speculare a quello di Pat. La giovane si offre di aiutare Pat a riconquistare la moglie, ma solo se lui farà qualcosa di veramente importante per lei. Un accordo segreto che spinge i due a trascorrere sempre più ore insieme. L’evoluzione della storia appare molto lineare, dominata, però, da una sincerità sentimentale e da una rabbia repressa quasi sconvolgente che scuote lo spettatore nel profondo. A sorprendere, inoltre, è l’ottima performance dei due attori protagonisti, particolarmente affiatati e convincenti nei rispettivi ruoli. Meritato, dunque, l’Oscar vinto dalla Lawrence come migliore interprete protagonista.