Un viaggio in Sicilia, da Catania a Palermo, da Gela a Siracusa. Imprenditori coraggiosi, che hanno deciso di ribellarsi al racket delle estorsioni mafiose.
Queste sono solo alcune delle storie contenute nel libro “L’isola che c’è – la Sicilia che si ribella al pizzo” di Filippo Conticello. Il volume sarà presentato sabato 6 dicembre alle 10 a Roma. Alla Fiera della piccola e media editoria si terrà “Più libri più liberi” e per l’occasione nella sala Ametista, nel Palazzo dei Congressi dell’Eur di Roma, la Round Robin Editrice sarà presentato il testo di Filippo Conticello.
Assieme all’autore, interverranno il Pm Maurizio De Lucia , Tano Grasso, presidente onorario delle associazioni antiracket, Luciano Violante, ex presidente della Camera, Paolo Mondani, giornalista della trasmissione televisiva Report. Tra gli imprenditori che raccontano la propria storia c’è anche Andrea Vecchio, l’imprenditore edile catanese vittima di quattro attentati in quattro giorni. C’è Vincenzo Conticello, il titolare dell’Antica Focacceria San Francesco di Palermo che ha indicato in aula il suo estorsore. C’è Bruno Piazzese che qualche anno fa ha visto andare in cenere per tre volte il suo Irish pub a Siracusa. E tante altre storie di siciliani in lotta contro la mafia e per la libertà d’impresa. Per Libero Grassi, il primo martire di questa rivolta, “il pizzo è la manifestazione della signoria territoriale di Cosa Nostra”. E contro questo dominio è iniziata la battaglia più importante per la Sicilia. Soprattutto oggi che la Confindustria ha deciso di espellere chi non denuncia e in molti stanno imparando che “un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.