Il 'Long Covid' da Palermo a Milano: "Guariti e stiamo male"

Il ‘Long Covid’ da Palermo a Milano: “Guariti e stiamo male”

Le testimonianze di chi non ha più l'infezione da Coronavirus. Eppure soffre per sintomi debilitanti
LA SINDROME POST INFEZIONE
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PALERMO- Il professore Ernesto Mangiapane, psicologo e tanto altro, ha contratto il Covid in forma grave. Soltanto un miracolo dei medici dell’Unità di Terapia intensiva respiratoria del ‘Cervello’, il dottore Arcoleo e la sua squadra, è riuscito a salvarlo. “Sono uscito dall’ospedale il 27 novembre – racconta -. Sto cominciando a stare meglio, ma ho passato giorni di inferno. Ho lasciato le stampelle la settimana scorsa, ma, ancora adesso, ho difficoltà a fare mezza rampa di scale, a respirare e a muovermi”.

Il ‘Long Covid’

Si chiama ‘Long Covid e riguarda diversi pazienti. Tecnicamente sei guarito, al tampone risulti negativo, ma presenti ancora sintomi estremamente debilitanti. C’è una vasta letteratura di esperienze sull’argomento. In tanti, sul web, hanno squadernato la drammatica sensazione che si prova, restando invischiati in un malessere che continua con forme, talvolta, invalidanti. E che opprime con il terrore di non poterne emergere più. Una cappa di angoscia.

“I sintomi che non passano”

Anche se sei guarito, come nel mio caso, si sta male, per una condizione molto pesante – spiega il professore Mangiapane -. Ora io mi sento quasi bene, come dicevo, anche se di notte devo dormire con l’ossigeno e prendo circa quindici pillole al giorno. Sono andato via dall’ospedale in sedia a rotelle, poi sono passato allo stampelle e avevo bisogno di ossigeno, non soltanto la notte, Ho una mia collega del Nord che ha avuto un mese di Covid e sei mesi di sintomi. Già il Coronavirus è un’esperienza di natura traumatica, il post può essere terribile. Sono psicologo e ormai lavoro sempre, perfino la domenica. Ho pazienti tra i medici, tra le forze dell’ordine. La gente ha bisogno di aiuto”.

Il gruppo per darsi forza

Ernesto Mangiapane si è iscritto a un gruppo Facebook dal titolo significativo che è già un racconto che mette insieme speranza e paura: “Noi che il Covid lo abbiamo sconfitto, sindrome post Covid”. La pagina, che conta quasi quindicimila iscritti, è stata fondata da Morena Colombi, milanese, e raccoglie pezzi di vita vissuta. Il gruppo, tra l’altro, sta promuovendo una petizione per chiedere tutela e il riconoscimento di un problema che dura oltre la semplice negatività al tampone.

Un anno di calvario

“Il mio tampone positivo – racconta Morena – l’ho ricevuto giusto un anno fa, non ho avuto sintomi terribili, è stato più brutto quello che è venuto dopo. Parlo di dolori atroci, di una stanchezza che ti butta giù, della mancanza di concentrazione. Tante persone non si rendono conto e non capiscono che cos’è il Covid. La politica ha dato segnali contraddittori, ma la paura che proviamo è autentica. Io, da un anno, vado in giro per controlli, per esami e per accertamenti e c’è il fatto economico da non sottovalutare. Abbiamo il diritto di essere presi in considerazione”.

Le testimonianze

Basta leggere le testimonianze del gruppo per provare una forte empatia per chi ha scelto di condividere il trauma. Alcune voci. “Vi posso garantire che i miei sintomi post Covid mi debilitano a tal punto da non potermi alzare dal letto”. “Formicolio continuo ai piedi gambe e braccia, dolori ai piedi ginocchia e gomiti, difficoltà nella concentrazione e molte volte non ricordo cosa volevo dire”. “Un mese e mezzo in ospedale, con il casco, un incubo. Ora a casa da un mese e se non prendo un sonnifero non riesco a dormire”. Un infinitesimale campionario del totale. Tanti raccontano di non sapere come si sono contagiati. Hanno usato le mascherine, il gel, sono stati attenti nel distanziamento, eppure hanno subito i danni del virus. Per l’imprudenza di qualcun altro.


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